Hogg o Halfpenny? Farrell o Sexton? Tutti i dubbi di Warren Gatland e lo possibile soluzioni dopo il Sei Nazioni
Il livello dei match del Sei Nazioni 2017 appena concluso avrà creato non pochi grattacapi a Warren Gatland in vista del tour dei British&Irish Lions in Nuova Zelanda. La solidità dell’Inghilterra, l’organizzazione irlandese, la caparbietà gallese e la fantasia e il coraggio della Scozia hanno dato vita a sfide e a prestazioni di altissimo profilo, capaci di ripagare le aspettative della vigilia ma anche di far suonare i campanelli d’allarme tra gli All Blacks di Steve Hansen, preoccupato dalla forza della selezione britannica.
Per comporre la sua rosa (che sarà annunciata il 19 aprile), Gatland avrà a disposizione un ampio ventaglio di scelte praticamente in ogni reparto, che gli consentirà di poter far ruotare i suoi giocatori senza perdere in qualità per affrontare le dieci partite di un mese infernale. E dopo un Sei Nazioni che ci ha offerto non pochi spunti di riflessione per quanto riguarda i possibili convocati, proviamo ad ipotizzare – ruolo per ruolo – la futura lista di selezionati per l’appuntamento più atteso dell’anno.
Estremo
Stuart Hogg sembra essersi avvicinato sensibilmente alla maglia rossa più ambita dopo il grande torneo disputato. L’estremo di Glasgow è stato una delle punte di diamante della Scozia di Vern Cotter grazie alla sua velocità nel contrattaccare, alla capacità di offrire soluzioni alternative in fase offensiva e alla gestione del gioco al piede. Le armi migliori del Player of the Championship 2017 al momento sono più che sufficienti per tenere dietro nella griglia di partenza Leigh Halfpenny. All’estremo gallese (ed eroe della serie del 2013 in Australia) viene rimproverata soprattutto la poca verve in attacco, a dispetto invece dell’ottimo senso tattico e delle eccezionali percentuali dalla piazzola. Più indietro sulla griglia di partenza sia Rob Kearney che Mike Brown.
Potenziale titolare: 15 Stuart Hogg
Ali
Come ala destra, la lotta al momento sembra essere circoscritta a Tommy Seymour e George North. Il 28enne scozzese sta giocando da ormai diverse stagioni ad alti livelli, confermandosi con due mete anche nel torneo e dimostrando una notevole costanza di rendimento nel corso delle cinque partite. North, dal canto suo, non ha sempre destato le migliori impressioni (vedi contro la Scozia), ma quando è stato servito con regolarità e con il giusto timing ha messo in mostra le sue grandi qualità di finisher e di realizzatore, che lo hanno portato a segnare almeno tre mete negli ultimi quattro Sei Nazioni. Potrebbe bastare per riavere la maglia numero 14?
Dall’altro lato del campo, Elliot Daly (pur giocando da centro ai Wasps) ha avanzato con forza la sua candidatura sull’out sinistro soprattutto grazie al suo ottimo uso del piede tattico, a cui vanno ad aggiungersi le due mete segnate e i sette break creati. Ne ha creati due in più un altro giocatore ormai affermato come Liam Williams: in molti vorrebbero vederlo come estremo, ma anche da ala il 25enne gallese può aprirsi la strada verso una chiamata di Gatland. Spingono per un posto sull’aereo verso la Nuova Zelanda anche Keith Earls, Jack Nowell, Simon Zebo e Anthony Watson.
Potenziali titolari: 14 George North, 11 Liam Williams
Centri
La tripletta (più un assist) di Jonathan Joseph contro la Scozia aveva temporaneamente messo tutti d’accordo. Posto che il centro di Bath ha giocato in maniera sublime nel torneo, la faccenda in realtà è ben lungi dall’essere risolta. A Jared Payne è bastata una sola partita contro l’Inghilterra (seppur da estremo) per rilanciare la propria candidatura, così come è tutt’altro da escludere quella della 21enne stella Garry Ringrose, che ha dato sfoggio di alcuni colpi da fuoriclasse vero per movenze e tecnica di corsa. Gatland, inoltre, potrebbe decidere di puntare anche sul ‘suo’ Jonathan Davies (affidabile ma meno estroso), mentre un infortunio ha tagliato fuori dai giochi Huw Jones, forse il miglior secondo centro del Sei Nazioni.
L’assegnazione della maglia numero 12 ruota (e ruoterà) intorno alla considerazione che Gatland avrà di Owen Farrell. Se il neozelandese dovesse seguire le orme di Eddie Jones, l’inglese sarebbe il candidato principale per partire da primo centro, ruolo in cui sta dimostrando di saper essere un fattore anche in difesa oltre alle conclamate capacità di playmaking. Al contrario, se il 24enne dovesse essere considerato come mediano d’apertura, si spalancherebbero le porte per Robbie Henshaw, in cui Gatland potrebbe trovare una sorta di Jamie Roberts 2.0 per capacità di andare oltre la linea del vantaggio e per qualità difensive. Dietro di loro sia Scott Williams che Alex Dunbar sono apparsi un gradino sotto, mentre non è da escludere che Gatland faccia un pensierino su Ben Te’o.
Potenziali titolari: 13 Jonathan Joseph, 12 Owen Farrell
Mediano d’apertura
Scalzare Jonathan Sexton dal primo posto nelle gerarchie appare piuttosto difficile. Il mediano d’apertura irlandese resta il miglior numero 10 d’Europa per capacità di creare gioco, di aprire linee di corsa interessanti per i compagni e di spostare la difesa alternando il piede e la distribuzione al largo. Rispetto agli anni scorsi, il faro del Leinster sembra aver perso in parte lo spunto per attaccare in prima persona le difese avversarie, ma il suo talento e l’influenza positiva sulle proprie squadre rimangono indiscutibili. La seconda scelta di Gatland potrebbe essere rappresentata dallo stesso Farrell, sia come arma dalla panchina sia in corsa spostandosi dalla posizione di primo centro (questa seconda opzione potrebbe presupporre l’assenza di numeri 10 tra le riserve).
Le altre opzioni sono legate ai nomi di George Ford, Finn Russell e Dan Biggar: il primo, nonostante la grande qualità in cabina di regia, potrebbe pagare i limiti fisici e difensivi; il secondo è probabilmente il più estroso dei tre, ma anche il più discontinuo, mentre il gallese eccelle in difesa e nel gioco tattico, ma rimane prevedibile e poco propenso a giocare vicino alla linea del vantaggio in attacco.
Potenziale titolare: 10 Jonathan Sexton
Mediano di mischia
In vantaggio sembra esserci Conor Murray, che in coppia con Sexton forma una mediana di grande intelligenza tattica e capace di gestire al meglio l’ovale quando scotta. L’ottimo Sei Nazioni disputato però ha rilanciato di molto le quotazioni di Rhys Webb, che per caratteristiche è decisamente dissimile dall’irlandese per vivacità e gestione delle partite. Il gallese, al momento, sembra aver superato nelle gerarchie sia Greig Laidlaw che Ben Youngs, due mediani altrettanto in contrapposizione alla stregua di quanto detto per Murray e Webb: il primo è più metodico e disciplinato, mentre il secondo ha maggior brio e capacità di attaccare le guardie intorno al breakdown.
Potenziale titolare: 9 Conor Murray
La rosa dei British & Irish Lions (trequarti)
Estremi: Stuart Hogg, Leigh Halfpenny
Ali: George North, Tommy Seymour, Liam Williams, Elliot Daly
Centri: Jonathan Joseph, Jared Payne, Jonathan Davies, Owen Farrell, Robbie Henshaw
Mediani: Jonathan Sexton, Finn Russell, George Ford, Conor Murray, Rhys Webb, Greig Laidlaw
British & Irish Lions: 15 Stuart Hogg, 14 George North, 13 Jonathan Joseph, 12 Owen Farrell, 11 Liam Williams, 10 Jonathan Sexton, 9 Conor Murray
A disposizione: 21 Rhys Webb, 22 Elliot Daly, 23 Jared Payne
di Daniele Pansardi
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