John Jeffrey: più che nuove regole, serve applicare in modo accurato quelle esistenti
La scelta dell’Italia di non contestare la ruck, ma anche gli ultimi infiniti minuti di Francia-Galles. L’ultimo Sei Nazioni ha fatto parlare di sé anche per questi due episodi arbitrali non certo usuali. E come sempre dopo un grande torneo internazionale e prima della finestra Test Match, gli addetti ai lavori si incontrano per discutere del rapporto tra rugby e regolamento: il meeting si è tenuto la scorsa settimana a Londra.
Il panel degli allenatori partecipanti è di tutto rispetto, con un allenatore in rappresentanza di ciascuna nazione Tier One: Michael Cheika (Australia), Allister Coetzee (Sudafrica), Greg Feek (Irlanda), Ian Foster (Nuova Zelanda), Daniel Hourcade (Argentina), Rob Howley (Galles), Scott Johnson (Scozia), Eddie Jones (Inghilterra), Guy Novès (Francia) e Conor O’Shea (Italia). A fare gli onori di casa Presidente e Vice Presidente di World Rugby, Bill Beaumont e Agustín Pichot, e il Presidente della Commissione Arbitri John Jeffrey.
Per quanto riguarda gli arbitri, erano presenti Wayne Barnes, Nigel Owens, Jérôme Garcès, Jaco Peyper e Craig Joubert, che dopo il ritiro lavora con il Board per supervisionare la formazione dei giovani fischietti.
“E’ stato un momento importante per capire lo stato del gioco, scambiarsi opinioni e sottolineare in quali aree serve un maggior allineamento”, ha dichiarato Bill Beaumont. Queste invece le parole di Jeffrey: “Abbiamo discusso molti temi, alcuni emersi dal Sei Nazioni. Credo che il gioco sia in buona salute e non servano grandi cambiamenti. L’opinione generale è che più che l’introduzione di nuove regole, serva una più stretta applicazione di quelle esistenti“.
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