Il ritorno contro l’Enisei si giocherà a Mosca e non a Krasnoyarsk
Krasnoyarsk è una città di 1 milione di abitanti che si trova nella Siberia Centrale. In linea d’aria sono 3.357 chilometri ad est di Mosca, mentre il confine più vicino è quello della Mongolia, 500 chilometri più a sud. Probabilmente è la città russa più conosciuta di Ovalia: roccaforte del rugby del paese, vi hanno sede il Krasny Yar e l’Enisei, squadre che abbiamo imparato a conoscere in questi anni di Challenge Cup e terza coppa europea, recentemente ribattezzata European Rugby Continental Shield.
Il primo aprile Mogliano ha ricevuto al Quaggia l’Enisei nella partita di andata del playoff che mette in palio un posto nella Challenge Cup della prossima stagione: il match è stato vinto 46-0 dalla squadra russa, che tra l’altro nei mesi scorsi ha battuto Worcester e Dragons nella seconda coppa europea. Il ritorno è previsto il 22 aprile allo Slava Stadium di Mosca: tenendo contro che i veneti affronteranno da qui fine stagione Petrarca (15 aprile) e Fiamme Oro (29 aprile), scampare la trasferta siberiana non è una cattiva notizia.
Eppure l’Enisei ci aveva provato. La società aveva infatti inoltrato richiesta all’EPCR per poter disputare davanti al pubblico amico di Krasnoyarsk la partita di ritorno. Il Board del torneo aveva posto come condizione che l’Enisei venisse incontro a Mogliano e all’EPCR (per gli arbitri) per co-sostenere le spese logistiche di trasporto e alloggio. Il club russo aveva garantito sponsor in grado di ridurre le spese del 20% in meno rispetto a quelle richieste da un’organizzazione del match a Soči (altra possibile destinazione), ma la scelta dell’EPCR è stata per la più comoda Mosca.
Il Board ha fatto sapere che in caso di vittoria e qualificazione alla Challenge Cup (più che probabile dato l’esito dell’andata), tenterà in tutti i modi di organizzare almeno un incontro di coppa del prossimo anno a Krasnoyarsk. Quest’anno l’Enisei ha disputato le tre gare casalinghe a Mosca, Tomsk e Soči.
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