Force, Rebels, Cheetahs e Kings: c’è posto solo per uno?
Le federazioni di Australia e Sudafrica sono alle prese con una decisione che può avere un peso davvero importante per il futuro del rugby Union nei rispettivi paesi. Quali franchigie salteranno per tornare al format a 15 squadre?
Qui Australia: Western Force o Rebels?
Sull’altare del Super Rugby a quindici squadre, in casa Australia la sacrificata sarà selezionata tra Western Force e Melbourne Rebels, come già trapelato dalle indiscrezioni delle ultime settimane. La scelta sarà operata nei prossimi due-tre giorni, dopo che Cameron Clyne e Bill Pulver hanno fatto il punto sulla situazione e sui possibili scenari futuri in una conferenza stampa tenuta ieri. Le dichiarazioni più significative sono state senz’altro quelle dell’amministratore delegato australiano, che senza giri di parole ha fatto capire come il fattore economico abbia avuto un peso maggiore rispetto alla passione dei tifosi nelle decisioni prese fin qui. “Ogni cosa che facciamo, che sia aumentare la partecipazione, coinvolgere i fan, il raggiungimento di risultati importanti, deve essere misurabile finanziariamente – ha detto Pulver – Ecco perché la nostra linea guida sarà la sostenibilità finanziaria del gioco”.
Ma dove affonda le radici questo parziale ridimensionamento della struttura australiana nel Super Rugby? Lo stesso Pulver non si nasconde dietro ad un dito e ammette gli errori compiuti dalla Federazione dal punto di vista gestionale, sia in merito all’allargamento a 18 squadre del torneo sia per il tentativo di espansione del rugby Union all’interno del Paese negli ultimi dieci anni (fallito, almeno stando ai numeri). Il CECO dell’ARU ha poi chiarito anche la situazione dei giocatori della franchigia esclusa: “Chiunque abbia un contratto avrà un posto nel Super Rugby, ma non saranno costretti a muoversi verso una precisa destinazione. Per i giocatori senza contratto, il loro futuro dipenderà dall’interesse delle altre squadre”.
Intanto, a Perth la dirigenza dei Western Force ha deciso di non rimanere a guardare e ha avviato una procedura legale nei confronti della Federazione, dopo un incontro con i dirigenti della ARU definito “insoddisfacente” dai vertici della franchigia. Il general manager dei Force, Mark Sinderberry, ha bollato come incoerenti e non equi i criteri secondo i quali la Federazione dovrebbe decidere se tagliare la squadra di Perth o i Melbourne Rebels. Inoltre, per Sinderberry la scadenza fissata in settimana sarebbe irrealistica, e la franchigia si starebbe muovendo per posticipare la dead line e fare in modo di presentare alla Federazione ulteriore documentazione sul loro giro di affari.
Qui Sudafrica: rischiano Kings e Cheetahs?
“Fans, media e broadcaster sono stati ascoltati – sono state nei giorni scorsi le prime parole del CEO della federazione Jurie Roux – L’integrità del format e la mancanza di competitività in troppe partite erano questioni che andavano risolte“. E le cose per le franchigie sudafricane non andavano bene: “Siamo consapevoli che diluire risorse e talento in sei squadre ha intaccato la nostra forza. Servono franchigie forti, in gradi di correre per il titolo: ridurre il numero era una conclusione inevitabile”. Parole d’ordine solidità finanziaria, ridurre il numero di chi sceglier di giocare oversea e ritrovare competitività anche a livello di nazionale. Il passo successivo è stato quello di istituire una Commissione Franchigie, con rappresentanti di tutte le sei attuali, che inizierà ad esaminare la questione e farà la propria proposta al Consiglio Esecutivo federale, che dovrà poi essere approvata dal Consiglio Generale.
E quali sono le squadre che rischiano? I media del paese concordano per Kings e Cheetahs, con questi ultimi che sarebbero tagliati da campioni in carica della Currie Cup. “Ma qui c’è un sacco di potenziale – ha dichiarato il tecnico dei Kings Deon Davids dopo la sconfitta contro i Force – Il futuro del rugby sudafricano è nell’Eastern Cape: ci sono buone scuole, Accademie, da qui arrivano importanti giocatori. Tagliarci, sarebbe un colpo per tutta la provincia”.
Ma anche dai Bloemfontein arrivano parole di fiducia. “Sono tempi incerti per le franchigie sudafricani. I Cheetahs sono impegnati al 100% nel processo e crediamo fermamente che abbiamo tante chance di mantenere la nostra presenza nel Super Rugby“, si legge in un comunicato stampa.
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