Te’O guida gli impact player. Nel pack faranno discutere Launchbury e Heaslip
Heaslip, Launchbury, Toner, Gray, Hartley, Ford, Ringrose e chi più ne ha più ne metta. Selezionare una squadra internazionale non è mai facile, figuriamoci farlo dovendo scegliere da quattro squadre che rappresentano la crème della crème della palla ovale del Vecchio Continente. C’è da scommettere che qualcuno Oltremanica avrà da ridire sulle convocazioni di coach Gatland e dello staff tecnico per il tour in Nuova Zelanda.
Illustri esclusi inglesi in mischia
Se per il tallonatore e capitano dell’Inghilterra Hartley le alternative di grande qualità non mancano di certo con Best e Owens, più rumore faranno le esclusioni di Heaslip, Toner e Launchbury (meno quella di Haskell), a cui sono stati preferiti i vari Henderson, Tipuric, Kruis, Lawes e Moriarty (posti gli intoccabili Vunipola, Warburton, Itoje, O’Brien e Stander). Scelte di cuore verrebbe da dire, quelle di Moriarty e Faletau, ma la qualità a disposizione è altissima e nei Test Match andranno in campo solo giocatori di assoluto livello. Il gran Sei Nazioni della Scozia avrebbe legittimato la chiamata di Johnny Gray, ma nonostante il buon momento della palla ovale Highlanders sarà il tour con meno rappresentanti del cardo dal 1993 ad oggi (in Australia nel 2013 erano 4).
Una linea veloce ricca di Finishers
Nei trequarti le esclusioni di Ford e Ringrose ci stanno. Per quanto riguarda l’apertura inglese, i vari Sexton, Biggar e Farrell hanno esperienza e solidità per giocare determinate partite, mentre il giovane centro di Leinster ha tutta una carriera davanti a sé e se il buongiorno si vede dal mattino lo rivederemo più avanti in maglia rossa. Manca anche Simon Zebo, ma nel triangolo allargato la qualità è tantissima. Sorprende invece la chiamata di Ben Te’O, impact player e Finisher per eccellenza nell’Inghilterra targata Eddie Jones. E a proposito di inglesi, tra i trequarti convocati non mancano gli uomini da meta fedeli di Eddie Jones: Daly, Nowell, Joseph (che non poteva non esserci) e Watson, più volte oltre la linea bianca al Sei Nazioni. Nonostante una sola presenza all’ultimo Championship (e che presenza, nella vittoria contro l’Inghilterra), Gatland non si è voluto privare della qualità di Jared Payne.
Capitan fiducia: Warburton nella storia
Per quanto riguarda la scelta del capitano, qui sì la scelta è stata di fiducia. Vero che il flanker dei Blues non è attualmente capitano del Galles, ma la scelta di affidare i gradi ad Alun Wyn Jones per il Sei Nazioni potrebbe essere stata fatta anche per “scaricare” Warburton di un peso permettendogli di ritrovare la forma migliore (e le prestazioni nel torneo lo confermano). Guiderà i Lions per la seconda volta: come lui solo Martin Johnson.
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