Uno stadio incredibile e l’orgoglio non bastano, troppa la differenza fra le due squadre
DUBLINO – I Saracens ricordano all’Aviva Stadium che hanno tutta l’intenzione di vincere la seconda Champions cup consecutiva, travolgendo Munster con un netto 26-10. La Red Army ha lottato con orgoglio e tenacia incredibili, ma si è arresa davanti a un avversario più forte e più esperto, che l’ha fatta sfogare nel primo tempo e travolta nel secondo.
L’inizio di Munster è furibondo, batte due volte i Saracens in mischia e costringe gli inglesi al fallo dentro i cinque metri: al 6’ Bleyendaal manda fra i pali i primi comodi tre punti. Al 10’ i Saracens si mettono in moto e fanno paura: splendida azione con spostamento destra-sinistra, gran break di Maitland sull’ala e off load all’interno per Wigglesworth che deve solo schiacciare in meta, ma non controlla l’ovale e manda tutto in fumo. In ogni caso il segnale è mandato: forte e chiaro. Al 15’ Poite manda in piazzola Farrell per un difensore che gioca da terra e Farrell manda fra i pali da 25 metri: 3-3.
Munster va sempre a contendere i calci alti in profondità, mettendo così pressione sugli estremi dei Saracens. Al 21’ Barritt va a fare la stessa cosa nella metà campo di Munster ma placca Conway mentre è ancora in aria. Poite opta per un semplice rimprovero, lo stadio ruggisce. Un minuto dopo dà il giallo a Jackson Wray per un placcaggio al collo. Munster va in rimessa e carica ma la pressione dei Saracens sui punti di incontro rallenta e fa indietreggiare l’attacco che finisce col perdere l’ovale.
Munster ha più territorio ma non trova sbocchi contro la difesa dei Saracens. Al 32’ Farrell sgambetta con la mano Bleyendaal, facendogli perdere la palla in avanti. Intanto il sin bin di Wray finisce senza che Munster abbia segnato. Dalla seguente mischia ordinata sui 30 metri nasce una punizione che Farrell non sbaglia: 6-3 Saracens al 35’. Poco dopo altro giallo sfiorato da Farrell che colpisce Conway proteso verso un pallone: Poite fa segno che non ha colpito ma placcato. Un fallo di Itoje manda Munster in rimessa sui 22 in finale di tempo: ancora una volta la difesa degli inglesi respinge senza troppe difficoltà gli avversari, cui col passare dei minuti mancano sempre di più il talento e l’esperienza di Murray. Si va negli spogliatoi con i Saracens avanti di soli tre punti ma con tutta l’inerzia dell’incontro dalla propria parte. In attacco i Saracens non hanno fatto moltissimo, ma la difesa ha dominato la battaglia contro l’attacco di Munster e col passare dei minuti la Red Army ha notevolmente abbassato il volume.
I Saracens tornano in campo per uccidere la partita e premono. La difesa di Munster è stata infoltita al centro per evitare le percussioni centrali e ridurre l’impatto della fisicità del pacchetto. La tattica funziona fino a quando i Saracens non sono veloci a portare la palla all’esterno, come avviene al 50’. Per la seconda volta una meta segnata viene cancellata dalle mani dell’ultimo ricevitore, stavolta Chris Ashton che a destra conferma la bontà della scelta di Gatland di lasciarlo fuori dal tour dei Lions. Subito dopo terzo regalo a Munster, stavolta a opera di George Kruis, che perde la palla in avanti al momento di schiacciare in meta. Munster barcolla e la supremazia degli inglesi trova sbocco al 54’ con Mako Vunipola che schiaccia dopo una serie di cariche, con Farrell che trasforma per il 13-3.
Una parte delle, ormai poche, residue speranze di Munster di rimontare vanno in fumo insieme al calcio che Bleyendaal manda largo al 58’ da posizione non troppo laterale. I Saracens tornano avanti e con la mischia conquistano un calcio di punizione dai 22 metri centrali che Farrell usa per scavare ancora il solco: 16-3.
Munster ci riprova ancora calciando in rimessa con una punizione mandata in rimessa e alcune cariche ma l’attacco è ancora una volta troppo prevedibile e i Saracens respingono senza fatica, per tornare in avanti con un paio di calci e schiacciare con Chris Wyles la meta che chiude l’incontro. Il calcio al 75′ serve solo per le statistiche. All’ultimo minuto, quando la partita è morta e sepolta da tempo, l’orgoglio della Red Army porta CJ Stander la linea e la trasformazione di Keatley rende meno pesante il punteggio ma non cambia la sostanza: la squadra più forte ha vinto.
Munster: 15 Simon Zebo, 14 Andrew Conway, 13 Jaco Taute, 12 Rory Scannell, 11 Keith Earls, 10 Tyler Bleyendaal, 9 Duncan Williams, 8 CJ Stander, 7 Tommy O’Donnell, 6 Peter O’Mahony (c), 5 Billy Holland, 4 Donnacha Ryan, 3 John Ryan, 2 Niall Scannell, 1 Dave Kilcoyne
A disposizione: 16 Rhys Marshall, 17 James Cronin, 18 Stephen Archer, 19 Dave O’Callaghan, 20 Jean Deysel,21 Ian Keatley, 22 Francis Saili, 23 Darren Sweetnam
Marcatori Munster
Mete: CJ Stander (79)
Trasformazioni: Ian Keatley (80)
Punizioni: Tyler Bleyendaal (6)
Saracens: 15 Alex Goode, 14 Chris Ashton, 13 Marcelo Bosch, 12 Brad Barritt (c), 11 Sean Maitland, 10 Owen Farrell, 9 Richard Wigglesworth, 1 Mako Vunipola, 2 Jamie George, 3 Vincent Koch, 4 Maro Itoje, 5 George Kruis, 6 Michael Rhodes, 7 Jackson Wray, 8 Billy Vunipola
A disposizione: 16 Schalk Brits, 17 Titi Lamositele, 18 Petrus Du Plessis, 19 Jim Hamilton, 20 Schalk Burger, 21 Ben Spencer, 22 Alex Lozowski, 23 Chris Wyles
Marcatori Saracens
Mete: Mako Vunipola (54) Chris Wyles (70)
Trasformazioni: Owen Farrell (55, 71)
Punizioni: Owen Farrell (16, 35, 64, 75),
di Damiano Vezzosi
Cari Lettori,
OnRugby, da oltre 10 anni, Vi offre gratuitamente un’informazione puntuale e quotidiana sul mondo della palla ovale. Il nostro lavoro ha un costo che viene ripagato dalla pubblicità, in particolare quella personalizzata.
Quando Vi viene proposta l’informativa sul rilascio di cookie o tecnologie simili, Vi chiediamo di sostenerci dando il Vostro consenso.