Neozelandese, arrivato per il League e internazionale a 13 con Samoa
Fa discutere in Inghilterra la convocazione del giocatore di Sale Denny Solomona, uno dei 15 uncapped chiamati nel gruppo inglese che a giugno giocherà due Test Match contro l’Argentina e uno contro i Barbarians. Classe 1993, Solomona è nato ad Auckland dove è cresciuto al St Peter’s College. Ha conosciuto la palla ovale nel League, giocando con l’Under 20 dei Melbourne Storm prima e con la squadra Seniores poi. Nel gennaio 2014 si è trasferito a Londra per giocare in Super League con i Broncos e successivamente con i Tigers di Castleford. A livello internazionale, ha esordito con la maglia della nazionale League di Samoa nell’ottobre 2016 (nonni samoani).
Due mesi più tardi, cambia codice per unirsi agli Sharks, con cui ha collezionato ad oggi 13 presenze tra campionato e Coppe. Nel frattempo passano 3 anni dal suo arrivo in Inghilterra e diviene eleggibile per residenza: Eddie Jones lo convoca per il tour argentino con tutta l’intenzione di “capparlo”. Tutto questo, dopo che la Federazione inglese ha minacciato di introdurre una regola interna per aumentare a 5 gli anni necessari per l’eleggibilità per residenza nel caso in cui World Rugby non prenda decisioni in merito. Insomma, si convoca per residenza un giocatore neozelandese arrivato in Inghilterra per giocare a League e che ha esordito con la nazionale samoana di rugby a 13. E le critiche non mancano.
“Ma non vedo ipocrisia – ha dichiarato al Guardian il CEO della RFU Ian Ritchie – C’è una regola che vogliamo sia cambiata, ma al momento la stiamo rispettando. Quando cambierà ci adegueremo. Fine”. E ancora: “Denny merita la chiamata, le regole lo consentono e allora perché non convocarlo? Eddie Jones sceglie chi secondo lui merita, se rispetta i criteri di eleggibilità, non possiamo certo non farlo”. Ritchie conferma poi la volontà di spingere per la modifica: “Cinque anni è il periodo migliore e lo abbiamo detto pubblicamente”.
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