La versatilità di Vunipola, il muro difensivo e la logica del branco. Tutto sulla lavagna tattica
Riuscirà Clermont ad interrompere il dominio europeo dei Saracens? La squadra di Mark McCall cercherà a Murrayfield di salire per la seconda volta consecutiva sul trono ovale per club più prestigioso dell’Emisfero Nord. Per i gialloblu però non sarà facile: Farrell e compagni sembrano sempre più una macchina schiacciasassi difficilissima da superare in difesa e da arginare in attacco. Quella di Edimburgo sarà, tra campionato e coppa regina, la quinta finale in quattro stagioni. Ecco alcune situazioni che hanno messo in difficoltà la Red Army nella semifinale di sabato.
Quando Billy Vunipola non fa Billy Vunipola
Con 16 palle portate avanti e 76 metri guadagnati, Billy Vunipola ha portato a casa la pagnotta anche a Dublino. Ball carrier dal valore fondamentale nel gioco dei Sarries targati McCall (e nell’Inghilterra in versione Eddie Jones), il terza linea classe 1992 è sempre uno dei pericoli più temuti. Per cercare di neutralizzarlo e impedirgli di mettere Farrell e compagni sul piede avanzante, le difese avversarie tendono a leggere il gioco mettendogli davanti due difensori. Un raddoppio in stile basket sul giocatore in penetrazione, che ha però la conseguenza di lasciare sguarniti altri spazi: la capacità sia di McCall che di Jones è proprio quella di creare situazioni di gioco che portano a stringere le difese sul forte numero 8 per poi liberare la corsa al largo dei compagni. Ciò può avvenire con il loop (situazione 1) e con la seconda linea di attacco (situazione 2).
2 minuti, 15 fasi, 10 metri guadagnati e 1 turnover. This is Saracens
Migliore difesa d’Inghilterra e d’Europa. No, non un caso. La lunga azione di Munster che analizziamo qui sotto inizia al minuto 37:50 sulla linea dei 22 Saracens e finisce dopo 15 fasi al minuto 39:45, con un turnover sulla linea dei 10 metri. Una prova difensiva impressionante in cui evidenziamo in particolare due disposizioni tipiche della difesa Sarries.
Situazione 1-4: una mini unit difensiva formata da 2-3 giocatori mette nel mirino la mini unit di carrier avversari ed esce veloce dai blocchi. Ma rispetto al placcaggio raddoppiato per imbragare e rallentare o forzare il turnover, la volontà sembra essere piuttosto quella di erodere metri agli avversari, costringendo l’attacco a indietreggiare rallentando di conseguenza la manovra.
Situazione 2-3: un giocatore e l’interno escono forte dai blocchi mettendo nel mirino il ball carrier. Se questo è un giocatore leggero, come Zebo, il raddoppio permette di placcare in forte avanzamento (48:50 del video).
Giocare nel regolamento grazie ai compagni: quando la situazione lo permette, sul breakdown i Sarcens cercano di recuperare palla o quantomeno rallentare il gioco complicando il lavoro del numero 9 avversario. Quando poi l’arbitro grida il comando ruck formata (e di conseguenza via le mani), i compagni di squadra battono sul corpo il grillotalpa che immediatamente smette di lavorare a terra (49:33, 49:45).
McItoje: la capacità di giocare al limite del regolamento del fortissimo avanti sta già facendo discutere. Al minuto 49:16 il collo sembra però evidente e non è la prima volta che Itoje non viene sanzionato in situazione di raddoppio di placcaggio. Succedeva anche con un fortissimo numero 7 All Blacks…
Arrivano i lupi
Branco di lupi è il nome con cui sono ormai conosciuti i giocatori Saracens. Quando uno parte, partono tutti a ruota. La situazione qui sotto ne è una chiara dimostrazione, con una contro ruck iniziata da un solo giocatore e subito ferocemente portata a termine con l’aiuto dei compagni. I Saracens non a caso sono la squadra di Premiership ad aver ottenuto più turnover: 129 in 20 partite.
Le caratteristiche di Munster, squadra lineare e dal gameplan tanto efficace quanto relativamente semplice, hanno certamente contribuito ad esaltare ulteriormente la superiorità tecnica del collettivo rossonero, in particolare nei momenti in cui la Red Army ha caricato a testa bassa senza passare troppo per il ragionamento e cadendo nelle trappole inglesi. La semifinale di Dublino, tuttavia, è stata anche l’ennesima dimostrazione di forza di una squadra che, negli ultimi due anni, ha alzato l’asticella ad un livello altissimo, imponendosi per distacco come il miglior team del Vecchio Continente. Difficile dire se basterà per vincere di nuovo la Champions, ma non c’è dubbio su chi partirà con i favori del pronostico il prossimo 13 maggio a Edimburgo.
Di Roberto Avesani
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