Conor O’Shea ha parlato dei tre (difficili) impegni che aspettano gli Azzurri. E fatto un esempio…
Tra un mese esatto la Nazionale Italrugby volerà a Singapore, dove il 10 giugno affronterà la Scozia nel Test Match che apre la finestra internazionale estiva 2017 degli Azzurri. Il tour proseguirà poi con le sfide contro Fiji e Australia, in calendario rispettivamente a Suva e Brisbane. Tre incontri tutti a loro modo impegnativi, che arrivano dopo la prima stagione a guida Conor O’Shea: tante settimane di dialogo tecnico e lavoro congiunto su e giù per i campi di Benetton, Zebre e club di Eccellenza. E del quale dovremmo vedere in modo più concreto i frutti.
Focus sulle avversarie: Scozia, Fiji e Australia
Si inizia con la Scozia, reduce da un Sei Nazioni di altissimo livello e da una stagione importante con le proprie franchigie, soprattutto sponda Glasgow. Una squadra che ha dimostrato di aver raggiunto un alto livello di intensità e maturità, diminuendo gli errori e trovando consistenza per tutti gli ’80 di gioco. Un percorso che ha messo le franchigie al centro del progetto e che ora sta dando preziosi frutti, come testimonia il quinto posto del ranking mondiale. Mancheranno (solamente) Hogg e Seymour in tour coi Lions, ci saranno esordienti ma Townsend ha comunque a disposizione la squadra al completo. Sarà una sfida davvero difficile, anche perché gli Highlanders potrebbero andare in tour con l’obiettivo di uno storico 3 su 3.
Una settimana più tardi si vola a Suva dove ad attendere gli Azzurri saranno le Isole Fiji, decime del ranking. Il rugby isolano porta gli strascichi di un Mondiale complessivamente difficile, mentre a novembre la squadra figiana ha collezionato due sconfitte (Inghilterra e Barbarians) e una vittoria contro il Giappone a Vannes. Da tradizione le squadre isolane impiegano tempo a trovare un’alchimia di squadra, mettendo assieme giocatori del Super Rugby ancora in piena stagione e quelli dell’Emisfero Nord. Ma Davanti al pubblico amico sono una squadra sempre difficile da affrontare e capace di esaltarsi.
E poi arriva l’Australia, sulla carta e probabilmente sul campo la squadra più difficile, anche se il difficile momento delle franchigie Wallabies avrà ripercussioni anche a livello nazionale. In Super Rugby le cinque squadre australiane hanno collezionato 31 sconfitte su 43 partite totali, degli overseas di lusso solamente Genia sembra in buona forma ma arriverà dopo una logorante stagione con lo Stade Francais. Dopo un Mondiale più che positivo, il cartello lavori in corso è ancora in vista. Certo, le chance di colpaccio sono ridotte all’osso, ma mettere almeno un po’ di pressione e complicare le cose non sarebbe male…
Fitness e mentalità vincente: gli obiettivi di O’Shea
Del prossimo tour di giugno ha recentemente parlato anche Conor O’Shea, ai microfoni di The Rugby Channel nell’intervallo della partita tra Petrarca e Calvisano di sabato (poi è andato a Treviso per Benetton-Munster). Dopo una domanda in generale sul campionato di Eccellenza, l’attenzione si è subito spostata ai prossimi tre impegni internazionali. “So che la strada da percorrere è ancora lunga perché gli altri paesi giocano sempre ad alto livello – ha dichiarato il tecnico irlandese riferendosi alla competitività di club e franchigie estere – Ma sono sicuro che nei prossimi 2/3 anni cambieremo le cose”. L’obiettivo è quello di “ridurre i momenti di difficoltà (soft moments) nel corso delle partite” e per farlo sono due gli aspetti su cui bisogna migliorare: “La prima cosa è il fitness, poi la nostra mentalità intesa come capacità di rompere il cerchio delle sconfitte“. Fondamentale è il lavoro quotidiano con le franchigie: “Questo percorso inizia a Treviso e alle Zebre, e insieme lavoriamo per realizzarlo”.
E a proposito di fitness e intensità di gioco, Conor O’Shea ha fatto l’esempio di Calvisano. “In questo momento è la squadra più forte di Eccellenza […] Mi piace vedere il suo piano di gioco: c’è molta intensità, sia in campo che durante gli allenamenti“.
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