Nei trequarti il gruppo Mondiale è sempre più definito. Davanti si cercano certezze a numero 2 e in seconda
Sono state da poco annunciate le convocazioni del Commissario Tecnico Conor O’Shea in vista del tour estivo della Nazionale, che affronterà nell’ordine Scozia, Fiji e Australia. Rispetto al gruppo di 44 pre-convocati, sono 13 i giocatori che rimarranno a casa: si tratta di Chistolini, Zani, D’Apice, Fabiani, Furno, Lazzaroni, Negri, Pettinelli, Bronzini, McKinley, Castello, Bellini e Minozzi. Treviso torna a fare la “voce grossa” con 15 convocati, mentre sono 12 quelli delle Zebre e e 2 quelli di Calvisano, secondo club più rappresentato considerando le altre militanze all’estero. A fronte di alcuni esclusi più preventivabili di altri (Furno, Negri e Pettinelli ad esempio, ma con questi ultimi due che hanno tutto il tempo davanti a sé), meno attese erano forse altre decisioni.
Trequarti giovanissimi e due numeri 9 di esperienza
In mediana non ha ancora trovato spazio McKinley, autore comunque di una stagione più che positiva, ma nemmeno il compagno di squadra Bronzini, titolare nei tre Test Match di novembre. Gori non è certo reduce dalla sua miglior stagione, ma non dimentichiamo che in tour non ci saranno i vari Parisse, Favaro, Cittadini, Ghiraldini e mettiamo pure gli infortunati Zanni e McLean. Escludendo Gori e Tebaldi, l’età media dei trequarti è di 24 anni e i più in là con gli anni sono Benvenuti e Venditti. Tenendo conto che sarà un tour sul campo non paragonabile a quello delle Americhe dello scorso anno (basta leggere i convocati di Scozia e Fiji), un po’ di esperienza anche nella linea veloce e in generale nel gruppo non guasta di certo – vero che Gori è coetaneo di Benvenuti e Venditti, ma viaggia per il cap numero 62.
Da segnalare, piuttosto, il ritorno in Nazionale di Tito Tebaldi, tra i tre mediani (l’altro è Violi) quello forse con il gioco al piede nel box più preciso nell’esecuzione (e decisivo nella vittoria del derby celtico). Un fondamentale questo in cui soffriamo parecchio, ma che tornerà certamente utile nella battaglia tattica con le tre avversarie estive, e che rappresenta un aspetto decisivo nel piano di gioco che lo staff tecnico sta portando avanti.
Tito Tebaldi parla della sua stagione dopo la vittoria nel derby celtico
Minozzi e Bellini: in attesa di salto e continuità
Nella linea veloce è confermato Esposito che, dopo un difficile Sei Nazioni in fase difensiva, ha chiuso meglio la stagione a Treviso, mentre torna un Leonardo Sarto la cui assenza si è sentita eccome sul piano offensivo. Non trova invece spazio Matteo Minozzi, nonostante una stagione in cui si è messo parecchio in luce a Calvisano (in alcune circostanze per eccessi di confidenza, ma è un classe 1996). Nulla da fare anche per l’ala delle Zebre Bellini, in attesa di una stagione al club con meno infortuni e più continuità.
Cinque piloni, tra inserimenti e conferme
Nel pack mancherà Chistolini – che per squalifica non avrebbe potuto giocare la prima partita contro la Scozia – mentre non ce l’hanno fatta Zani e Fabiani, autori di una stagione di club comunque superiore alla media di squadra. E così lo staff tecnico continua a puntare su Sami Panico, atteso a questo punto dal salto in Pro12, e investe su Luhandre Luus, compagno di squadra a Calvisano. O’Shea e il nuovo staff tecnico lavorano in Italia da un anno e tra due c’è il Mondiale: più volte abbiamo sentito dire che il gruppo è per la maggior parte già definito, e ogni nuovo inserimento dovrà essere calcolato con precisione. Chiaro che Panico ha tanti margini di miglioramento davanti a sé (in chiusa e disciplina, soprattutto) e che lo Zani degli ultimi due mesi era più che convocabile, ma dietro le decisioni del ct irlandese sono da considerare anche tanti altri aspetti.
Tenendo conto che delle due finestre annuali, quella di giugno è la più adatta ad eventuali nuovi inserimenti, la sensazione è che O’Shea abbia chiare le carte per quanto riguarda i trequarti, dove in ogni ruolo non mancano certo le alternative. Nuovi inserimenti in pianta stabile potrebbero allora esserci nel pack, dove ancora siamo alla ricerca di un dopo-Ghiraldini e di nuove alternative in seconda linea.
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