A Treviso tutto pronto per la nuova stagione. Da casa Zebre novità, ma tutto ancora da definire
Da una parte c’è la Benetton Treviso, che a metà maggio è arrivata a quota dieci rinnovi (l’ultimo quello di Steyn) e cinque nuovi annunci di mercato (in attesa di ufficializzare situazioni ormai definite). Dall’altra le Zebre, che dopo aver terminato la stagione celtica all’ultimo posto sono ora alle prese, dentro e fuori dal campo, con tutte le incombenze del caso per arrivare nel migliore dei modi al via della stagione di Pro12 2017/18.
Qui Treviso: un percorso chiaro verso la prossima stagione
Negri, Banks, Nasi Manu, Ruzza e Whetu Douglas sono i giocatori fin qui ufficializzati per Treviso. A questi si aggiungeranno il centro di Viadana Juan Ignacio Brex, verosimilmente il pilone Marco Riccioni e il seconda linea sudafricano Irné Herbst, classe 1993 e 8 presenze fin qui con i Southern Kings in questo Super Rugby. Dopo un anno di nuovo staff tecnico il gruppo dovrebbe aver assimilato la filosofia di gioco e lavoro di coach Crowley, la squadra non verrà stravolta come in passato e nomi alla mano – tra cui il rientro di Hayward – la rosa è più che competitiva. Le premesse, insomma, non mancano.
Lo ha confermato anche il Direttore Sportivo dei Leoni Antonio Pavanello. “Sono state scelte meditate, indubbiamente. Abbiamo voluto mettere dei puntelli alla squadra per avere alla fine un’ossatura importante. Non abbiamo voluto cambiare troppo, visto che negli ultimi tre anni siamo sempre partiti con rose rivoluzionate”, ha dichiarato alla Tribuna a proposito dei movimenti in entrata.
L’obiettivo è quello di trovare da subito una maggiore competitività: “Era il primo anno di un nuovo progetto: staff e squadra molto rinnovati, la prima parte è stata di studio, i ragazzi hanno cercato di assimilare i concetti di Crowley […] Già quest’anno abbiamo voluto potenziare al massimo gli avanti, che sono sempre il fulcro, con qualche innesto naturalmente anche nei trequarti. Adesso in vista della prossima stagione dovremo fare lo stesso con i trequarti”.
E gli arrivi di giocatori del calibro di Banks e Brex vanno proprio in questa direzione. “I suoi calci tattici sono assolutamente determinanti. Con Banks il livello della qualità di alza”, sono le parole dedicate al giocatore attualmente in forza agli Highlanders. Ciò che comunque lascia ben sperare, è che alcun giocatori che si sono messi in luce questa stagione dimostrando margini di miglioramento, possano definitamente affermarsi a questi livelli: Zani, McKinley, Bronzini, Ferrari, Bigi, Quaglio…
Per quanto riguarda la prossima stagione, si legge inoltre che i non internazionali si ritroveranno per i primi allenamenti a fine maggio, per poi staccare e riprendere a luglio al completo. Le amichevoli saranno almeno due, contro Leicester e Zebre.
Qui Zebre: tra privati, Federazione e incognite
A Parma la situazione è radicalmente diversa. Quel che è certo è che la mano della Federazione si farà sentire maggiormente, come ha confermato a Rugbymeet il Vice Presidente Carlo Rizzardi.
Per quanto riguarda l’aspetto sportivo, “attualmente è tutto in capo a Fir, che farà la rosa e sceglierà lo staff tecnico. Al momento non siamo nelle condizioni di assumerci una tale incombenza“. (Almeno) Una notizia positiva, che rassicura sul fatto che O’Shea & Co. potrebbero occuparsi della questione sportiva, con tutti i pro del caso a partire – nei limiti di tempo e di budget – dalla composizione di rosa e staff tecnico. In cambio la proprietà chiede “la giusta quota di autonomia organizzativa. A partire dalla definizione del monte salari”, che secondo Rizzardi avrebbe una riduzione dal 20 al 30% del budget staff e giocatori rispetto alla stagione da poco conclusa
Nei prossimi giorni, si legge, il gruppo di privati incontrerà la Federazione e sottoporrà un piano triennale di gestione: sul banco un aumento di capitale privato (2.5 milioni di Euro in tre anni) e la riclassificazione del debito (l’ipotesi del concordato in bianco è saltata), a fronte della garanzia che Fir in quell’arco di tempo continui a versare il finanziamento di 4.5 milioni a stagione.
Di stabilito non c’è ancora nulla e da chiarire resta più di un aspetto. La speranza è che, a questo punto, la mano e la voce della FIR si facciano sentire in modo forte per riportare in carreggiata una realtà che è stata lasciata navigare nell’incertezza e che rappresenta, assieme a Treviso, il biglietto da visita del rugby professionistico italiano.
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