Update dalla Federazione: applicazione sperimentale “senza alcuna rilevanza sui risultati degli incontri”
Mancano pochi giorni alla semifinale di ritorno tra Calvisano e Viadana, ma continua a tenere banco il caso Paz. Dalle pagine del Giornale di Brescia, è il Presidente dei bresciani Alessandro Vaccari a tornare sulla vicenda.
Calvisano attacca: agli incontri per spiegare il protocollo nessuno di Viadana
“Il protocollo è stato introdotto in maniera sperimentale, per la prima volta, in queste semifinali con un unico obiettivo, la tutela del giocatore”, sono le parole del numero uno giallonero. “Per questo nelle settimane precedenti i playoff la Federazione ha organizzato un paio di incontri con le quattro squadre interessate per affrontare le eventuali questioni che avrebbero potuto sorgere. Del Viadana non si è mai visto nessuno. Fossero venuti, forse avrebbero avuto un’idea più chiara su come dovevano essere affrontate le cose“.
Viadana replica: alla riunione eravamo presenti in tre
Parole nette, a cui rispondono il Direttore Sportivo di Viadana Alberto Bronzini e il Presidente Tizzi, che abbiamo contattato. “Alla riunione del primo maggio di Bologna, in cui si è discusso di aspetti arbitrali e in cui è stato presentato il protocollo concussion in vista delle semifinali, eravamo presenti in 3: oltre a me, anche i due membri dello staff tecnico Frati e Gamboa“, dice Bronzini. Conferma anche il numero uno del club mantovano Davide Tizzi: “Non si tratta di un paio di incontri ma solo di quello organizzato a Bologna con tutte le società e noi eravamo presenti. Non capisco in che modo si voglia attaccare Viadana”.
Oggi la pronuncia sulle due istanze di Calvisano?
Intanto, un’altra questione è nata dopo il fischio finale. Calvisano aveva infatti presentato un’istanza in riferimento a due episodi avvenuti durante la sfida di andata dello Zaffanella: il fallo in aria di Brex su Chiesa e un possibile pugno di Scalvi a Cavalieri. In entrambi i casi era stato chiamato in causa il TMO, portando ad un giallo per il centro argentino prima e ad un calcio di punizione poi. “Visto che i nostri avversari non hanno adottato lo stesso tipo di misura, abbiamo deciso di fare ricorso al giudice sportivo per tutelare i nostri giocatori e segnalare due episodi”, le parole di Alessandro Vaccari. La replica di coach Frati dalle pagine della Gazzetta di Mantova: “Le due istanze? Ridicole, si tratta di fatti esaminati e sanzionati sono solo dall’arbitro, ma anche dal TMO. Credo sia un tentativo di mettere fumo negli occhi e far parlare d’altro”.
UPDATE (ore 12:09): il Giudice Sportivo ha giudicato il ricorso di Calvisano relativo ai falli di Brex e Scalvi inammissibile, “poiché i fatti narrati dall’istante sono stati rilevati dal team arbitrale con l’ausilio del Television Match Official (TMO) ed adeguatamente sanzionati e, comunque, non hanno cagionato ai tesserati del Rugby Calvisano lesioni gravi o gravissime”.
UPDATE 18: la Federazione Italiana Rugby ha diramato un comunicato stampa relativo all’utilizzo del protocollo concussion nelle semifinali e nelle finali, che riportiamo integralmente. Si scrive tra l’altro che l’applicazione “è avvenuta e avverrà in fase totalmente sperimentale, come strumento di formazione per future implementazioni, senza alcuna rilevanza sui risultati degli incontri”.
La Federazione Italiana Rugby informa che il protocollo sperimentale per la verifica di eventuali traumi cranici (HIA – Head Injury Assessment), già utilizzato nel corso del turno d’andata delle semifinali del Campionato Italiano d’Eccellenza, tornerà ad essere utilizzato come previsto, sempre in via sperimentale e sotto la supervisione della Commissione Medica Federale, anche in occasione delle gara di ritorno in programma sabato 20 e domenica 21 maggio e in occasione della finale.
FIR desidera ribadire come il protocollo HIA costituisca un imprescindibile strumento di tutela per la salute dei giocatori, applicato con successo a livello internazionale, e la sua implementazione sperimentale nelle fasi finali del massimo campionato nazionale rappresenti un nuovo passo avanti nella sensibilizzazione dell’intero sistema rugbistico italiano al tema dei traumi concussivi.
La salute dei propri tesserati è al cuore dell’operato di FIR e della sua Commissione Medica, così come la volontà di ricercare ed offrire un gioco più sicuro ad ogni livello per i propri praticanti.
Infine, FIR intende sottolineare una volta di più come l’applicazione del protocollo HIA nei cinque incontri della fase finale del Campionato Italiano d’Eccellenza 2016/2017 è avvenuta e avverrà in fase totalmente sperimentale, come strumento di formazione per future implementazioni, senza alcuna rilevanza sui risultati degli incontri.
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