Una ricerca condotta dalla Federazione inglese e dall’Università di Bath ha mostrato una diminuzione dei casi del 70%
Uno studio condotto dalla Federazione inglese e dall’Università di Bath ha dimostrato gli effetti benefici di un nuovo programma di esercizi nella prevenzione degli infortuni nel rugby giovanile. La ricerca, commissionata dalla stessa RFU e portata avanti tra il 2013 e il 2016, è la prima ad essere effettuata tenendo in considerazione uno sport di contatto e ha coinvolto 40 scuole e quasi 2.500 giocatori di età compresa tra i 14 e i 18 anni.
L’indagine ha evidenziato una diminuizione degli infortuni totali del 72% nel momento in cui i giocatori completevano il nuovo set di esercizi almeno tre volte a settimana (un dato che per le concussion si attesta al 59%). L’innovativo metodo d’allenamento si concentra sull’equilibrio, sulla forza e sull’agilità ed è stato diviso dai ricercatori in quattro fasi, per 20 minuti complessivi di sforzo: la prima parte riguarda una corsa di riscaldamento con cambi di direzione (2 minuti), mentre la seconda prevede un esercizio di equilibrio per gli arti inferiori (4 minuti); successivamente si passa a degli esercizi mirati alla resistenza (8 minuti), per poi concludere con delle ripetute di salto e side-stepping (6 minuti).
“Abbiamo investito in questa ricerca come parte del nostro impegno per la salute dei giocatori. È un passo importante nel nostro approccio alla prevenzione degli infortuni – ha detto il dottor Mike England, direttore della Community Rugby Medical della Federazione inglese – I risultati sono stati notevoli e speriamo che uno studio simile tra i senior possa essere pubblicato presto”.
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