Il Presidente Gavazzi: dicano cosa vogliono fare, non possiamo sempre intervenire noi
Se a Treviso la Benetton ha ripreso i primi allenamenti di skills agli ordini di coach Crowley, a Parma in casa Zebre Rugby la situazione è ben lontana dall’essere definita per quanto riguarda il mercato e la rosa che la prossima stagione indosserà la maglia ducale (per quanto riguarda lo staff, sembra ormai sicuro l’ingresso di Orlandi e Troncon con probabile capo allenatore Michael Bradley). Una situazione che non deve certo rassicurare la FIR (e non immaginiamo O’Shea…), che inizia ora a farsi sentire. Del resto, mentre tutte le altre squadre già hanno programmato il 2017/18, qua ancora una volta si rischia di partire indietro rispetto agli avversari.
“Devono dirmi quello che vogliono fare entro i primi di giugno. Io non posso dire altro: le Zebre sono una società terza“, ha dichiarato il Presidente Alfredo Gavazzi alla Gazzetta di Parma, dopo che nei giorni scorsi nel corso della presentazione della finale di Eccellenza aveva parlato di un possibile approdo della franchigia a Milano. Del resto, “né l’Amministrazione né il tessuto economico di Parma si interessa alle Zebre: non è che deve sempre intervenire la Federazione. La Federazione ha fatto un investimento a Parma e sarebbe giusto sfruttarlo”. E ora ci sarebbero pure le lamentele del Board celtico che, come si legge, punta il dito contro spalti mezzi vuoti e lontananza dall’aeroporto.
Ultima opzione Giancarlo Dondi, che già lo scorso anno sembrava potersi muovere attivamente: “Giancarlo è persona coinvolta: se ha delle soluzioni, io lo auspico, nei fatti… Io gli ho parlato, lui sa che sarebbe meglio le Zebre restassero a Parma”.
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