L’allenatore fa il punto della situazione partendo dai prossimi test match per arrivare al 2019
Alla vigilia della partenza per il tour estivo – domani l’Italrugby vola a Singapore per il test-match del 10 giugno contro la Scozia – Conor O’Shea incontra la stampa all’NH Vittorio di Roma, quartier generale scelto dalla Nazionale per i giorni che precedono la lunga trasferta verso Oriente.
Prima di incontrare in serata l’Assessore allo Sport della Capitale Daniele Frongia al Campidoglio, in vista della tradizionale cena pre-tour con gli sponsor di FIR, il tecnico irlandese traccia gli obiettivi delle prossime settimane e dei prossimi due anni e mezzo che portano ai Mondiali giapponesi.
“Abbiamo apportato e stiamo apportando i cambiamenti di cui il rugby italiano ha bisogno, consapevoli che non tutto possa essere cambiato dall’oggi al domani. Ma abbiamo imboccato la giusta via e nelle settimane che ci aspettano voglio concretizzare le opportunità che ci si pareranno di fronte. Al Sei Nazioni in quattro delle cinque partite non sempre ci siamo riusciti”.
Esclusa la sconfitta interna contro l’Irlanda, nelle altre gare sono stati per il CT alcuni episodi non sfruttati a penalizzare oltremodo gli Azzurri nei passive finali: “Avremmo potuto rimanere maggiormente a contatto nel punteggio, dobbiamo imparare a mettere punti sul tabellone quando ne abbiamo la possibilità. La mentalità e l’approccio positivi degli ultimi mesi non sono cambiati, ma dobbiamo segnare quando ne abbiamo la possibilità. La fiducia verrà di conseguenza.”.
In una nazionale giovane poi, con una media di 15 caps a testa, alcune domande sono state rivolte alla scelta del capitano, che lo stesso O’Shea non ha ancora comunicato ma fa intendere di avere scelto: “Il capitano per la prima partita è stato scelto, lo so io e lo sa il diretto interessato, la squadra ancora non è al corrente della scelta. E’ una grande chance per vedere, con Parisse e gli altri veterani a riposo, quali sono le leadership che possono emergere all’interno del gruppo”.
Infine conclude con un monito verso la World Cup 2019: “Al Mondiale mancano due anni e quattro mesi, ventiquattro partite: questo tour segna una nuova tappa della nostra sfida, del nostro percorso per superare la fase a gironi dei Mondiali in Giappone. Non vedo l’ora di partire”.
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