Troppe mete morbide concesse, vince la Nuova Zelanda 68-26. Giovedì c’è la Scozia
Primo quarto spettacolare. Parte bene l’Italia con la meta di intercetto di Cornelli, i kiwi reagiscono prima con due calci dalla piazzola e poi con la marcatura di Jordan che raccoglie il suo calcetto e schiaccia. Gli Azzurrini tornano in zona rossa con una buona maul seguita da cariche: l’offload di Licata è splendido e Cannone segna la seconda meta azzurra. Nuovo ribaltamento di fronte e Baby Blacks pericolosissimi: placcaggio sbagliato, difesa fissata e meta di Lager. Venti minuti e siamo già 20-14.
La terza meta neozelandese arriva subito dopo: Walker impegna tre difensori e in offload serve Clarke. In difesa si apprezzano due uscite sparate sul 10 nero (alla Favaro, per intenderci) e un bel placcaggio di Panunzi che ci riconsegna il possesso. Ma basta un placcaggio sbagliato, ancora sull’estremo in maglia nera, a scatenare la corsa di Nareki che marca la meta del bonus. La quinta meta è troppo facile: Cannone perde palla a contatto, Ennor raccoglie e vola (impressionante la progressione). In finale di tempo impatti a maul azzurre in pieni 22 avversari: è la terza visita e arriva la terza meta (rolling maul). Il gap è scavato ma la statistica non dispiace. I primi quaranta si chiudono sul 39-21.
Si inizia con sei fase azzurre nella metà campo nera. La settima è una cacciata a terra che permette la facile meta in coast to coast ai Baby Blacks. I minuti successivi si giocano a pochi metri dalla linea di meta neozelandese con tre falli avversari che portano al giallo di Jacobson. E alla terza cassaforte arriva la meta del bonus offensivo – che in termini di punti conquistati è tutto quello che potessimo chiedere dal match. Al ’66 altra meta nera, dopo altro calcio che non esce e salita imperfetta della rete, al ’69 l’ottava con Tua che prende da mischia nei propri 22 e si invola. Finisce 68-26.
Classifica: Nuova Zelanda 10, Scozia 5, Italia 5, Irlanda 2
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