Sentimenti contrastanti per il ct irlandese dopo la sconfitta maturata solo nel finale a Suva
Sembra una celebre canzone di Carmen Consoli, invece è solo Conor O’Shea nel post partita di Fiji-Italia a Suva, match vinto dai padroni di casa 22-19 grazie a un drop allo scadere. “Sono felice e devastato al tempo stesso – spiega il ct irlandese al termine di una sfida in cui gli Azzurri hanno ben figurato soprattutto in mischia e in rimessa laterale, ma in cui hanno commesso anche troppi errori di handling e pagato care alcune distrazioni. Le note positive, insomma, non mancano, soprattutto considerando la brutta prestazione di Singapore contro la Scozia solo sette giorni fa: “Felice perché abbiamo avuto una reazione alla sconfitta della scorsa settimana, abbiamo creato opportunità, avuto un ottimo possesso, preso delle decisioni difficili che non sempre sono andate per il verso giusto”.
L’amara realtà, però, è un’altra: “Devastato perché è difficile uscire sconfitti dopo aver dominato la partita in molte fasi di gioco ed averlo fatto con una squadra giovane, con poca esperienza internazionale, che è arrivata qui dopo un lungo viaggio”. Nonostante il momento difficile e i ben noti problemi tecnici e tattici da affrontare, l’irlandese conserva il suo inguaribile ottimismo: “Sono veramente orgoglioso della performance che la squadra ha saputo offrire, so che siamo sulla strada giusta – ribadisce O’Shea – Dobbiamo continuare a cambiare molte cose per mettere questi ragazzi nelle condizioni di competere al massimo livello possibile e per diventare la migliore Italia della storia”.
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