La selezione di Gatland si fa riprendere nel finale dagli avversari
La sfida comincia con i padroni di casa che appaiono piuttosto indisciplinati e i Lions ad approfittarne con Biggar che, dalla piazzola, mette a segno i primi tre punti. Gli Hurricanes allora provano a reagire mostrando il loro gioco alla mano, ma al diciottesimo arriva la meta britannica: Laidlaw intercetta l’ovale trasmesso Otere Black e si catapulta nella meta campo avversaria. Il mediano di mischia scozzese viene placcato ma riesce a riciclare per il connazionale Tommy Seymour, il quale indisturbato deposita la palla. La conversione comoda non manca, a cui segue poi un’altra punizione che consegna agli ospiti un parziale di 0-13, poco dopo la metà del primo tempo.
Shields e compagni non ci stanno. Lo schiaffo sveglia gli Hurricanes che finalmente segnano. E’ un’azione di forza conclusa da Callum Gibbins, con le prolunghe, a smuovere lo zero dal tabellino dei neozelandesi. Jordie Barrett addiziona i due punti supplementari per il 7-13.
In campo si crea confusione, tutti i giocatori in campo si vogliono mettere in mostra correndo il rischio di strafare. Nel finale di frazione però, i Lions piazzano un’altra zampata: prima è Biggar a trasformare un penalty, poi al trentasettesimo un “up & under” partito sempre dal piede dell’apertura gallese lancia la seconda meta della squadra in maglia rossa. Il subentrato Halfpenny – in luogo di un dolorante Henshaw – si precipita sotto il pallone entrando in contrasto con Jordie Barrett. Nessuno dei due si impossessa dell’ovale e sul rimbalzo il più lesto a raccoglierlo è Iain Henderson che serve rapidamente un indisturbato North, il quale va comodamente a schiacciare. I primi quaranta minuti si chiudono sul 7-23.
Il secondo tempo si apre subito con la meta della squadra di Wellington: Barrett dà il la per una bellissima azione alla mano. L’ovale poi arriva ad Aso che serve al largo Laumape. Il centro si presenta alla bandierina, ma prima di schiacciare la palla in zona di meta decide di usare le maniere forti per abbattere l’ultima resistenza Lions rappresentata da Biggar. La marcatura c’è, la conversione pure. Il numero 10 gallese però ha la peggio e deve abbandonare temporaneamente il campo. Entra Finn Russell, mentre il punteggio si sistema sul 14-23.
Gli Hurricanes alzano il ritmo trascinati dal pubblico del Westpac Stadium. La selezione di Gatland pare in difficoltà, ma nel momento peggiore paga soltanto lo scotto di un paio di punizioni concesse, su cui Barrett è preciso solo a metà. I neozelandesi vanno per qualche minuto sotto al break nel punteggio.
Sul restart però Te Toiroa Tahuriorangi la combina grossa. Il numero dei gialloneri infatti placca alto, nei propri ventidue metri, un avversario. L’arbitro lo vede e lo sanziona con il giallo. Si va sul 17-26, con i Lions in superiorità numerica.
E’ l’episodio che sembra indirizzare la gara. L’uomo in più galvanizza i britannici che azzannano la partita, con una bella giocata al largo. Il trio Biggar-Nowell-Halfpenny mette in condizioni ancora Seymour di marcare. E’ la seconda firma dello scozzese. Questa volta non c’è la conversione ma lo score si sistema sul 17-31, poco prima dello scoccare dell’ora di gioco.
La sfida vive ora di strappi. Il TMO annulla a North una meta, poichè l’ala calpesta la riga nel momento della raccolta dell’ovale prima di andare oltre, poi però Iain Henderson (fin lì uno dei migliori dei suoi) si rende protagonista di una sciocchezza. Il seconda linea infatti esagera nella pulizia di un raggruppamento. Arriva il giallo. Le sorti si rovesciano e gli Hurricanes ne approfittano subito. Ribaltamento di fronte e subito meta al largo del subentrato Wes Goosen.
I Lions sbandano sotto ai colpi di Laumape e soci. L’ingresso del mediano di mischia dei padroni di casa Kemara Hauiti-Parapara fa accelerare le operazioni ed al settantunesimo, ecco arrivare il pareggio: sugli sviluppi di una touche offensiva gli avanti di Wellington organizzano un bel multifase abrasivo, che porta Vaea Fifita a battere le guardie dei Lions sotto ai pali. Il 31-31 è realtà.
Non succede più nulla: il drop finale di Biggar finisce sotto ai pali. L’ultimo midweek-test Lions si conclude in parità.
Hurricanes: 15 Jordie Barrett, 14 Nehe Milner-Skudder, 13 Vince Aso, 12 Ngani Laumape, 11 Julian Savea, 10 Otere Black, 9 Te Toiroa Tahuriorangi, 8 Brad Shields (c), 7 Callum Gibbins, 6 Vaea Fifita, 5 Sam Lousi, 4 Mark Abbott, 3 Jeff To’omaga-Allen, 2 Ricky Riccitelli, 1 Ben May
A disposizione: 16 Leni Apisai, 17 Chris Eves, 18 Mike Kainga, 19 James Blackwell, 20 Reed Prinsep, 21 Kemara Hauiti-Parapara, 22 Wes Goosen, 23 Cory Jane
Marcatori Hurricanes
Mete: Callum Gibbins (27), Ngani Laumape (41), Wes Goosen (68), Vaea Fifita (71)
Conversioni: Jordie Barrett(28, 42, 69, 72)
Punizioni: Jordie Barrett(50)
British & Irish Lions: 15 Jack Nowell, 14 Tommy Seymour, 13 Jonathan Joseph, 12 Robbie Henshaw, 11 George North, 10 Dan Biggar, 9 Greig Laidlaw, 8 CJ Stander, 7 Justin Tipuric, 6 James Haskell, 5 Courtney Lawes, 4 Iain Henderson, 3 Dan Cole, 2 Rory Best (c), 1 Joe Marler
A disposizione: 16 Kristian Dacey, 17 Allan Dell, 18 Tomas Francis, 19 Cory Hill, 20 George Kruis, 21 Gareth Davies, 22 Finn Russell, 23 Jared Payne
Marcatori British & Irish Lions
Mete: Tommy Seymour (18, 55), George North (37)
Conversioni: Dan Biggar (19, 38)
Punizioni: Dan Biggar (10, 22, 31, 52)
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