Il tecnico non le manda a dire ai suoi parlando anche del rapporto con Laporte
La figuraccia fatta dalla Francia nel recente tour in Sudafrica, Guy Novès proprio non l’ha digerita. Un 3-0 secco quello inflitto dagli Springboks ai Bleus che inevitabilmente ha messo sulla graticola l’allenatore transalpino dopo, invece, un ottimo Sei Nazioni. Il coach quindi è tornato sull’accaduto in occasione dell’evento di presentazione della nuova stagione rugbystica d’Oltralpe pensando anche ai prossimi test match di novembre, che vedranno i francesi impegnarsi due volte contro la Nuova Zelanda, poi ancora il Sudafrica ed infine il Giappone: “I giocatori non hanno scelta – esordisce – se vogliono arrivare a determinati livelli. Con il mio staff abbiamo deciso che i nostri interventi saranno più duri e direttivi. Faremo delle scremature: chi vuole combattere e stare con noi sarà convocato nel mese di novembre, chi non lo farà rimarrà a casa”.
Quanto invece al non idilliaco rapporto con il presidente federale Bernard Laporte esclama: “All’indomani dell’ultima sconfitta contro il Sudafrica ho sentito le idee espresse da Laporte. E’ giusto che lo faccia, il suo ruolo glielo impone: deve avere “delle truppe” motivate.
E’ uno che conosce l’Alto Livello e le difficoltà che ci sono per arrivarci e rimanerci. Lui ora è il padrone dell’officina, dopo essere stato un grande meccanico – utilizza una metafora per far capire il ruolo – ha messo le mani nello sporco e soprattutto ha dimostrato di sapere dove metterle. In Sudafrica è stato ineccepibile: si è comportato da presidente, ma è rimasto nel suo ruolo.
Spero che i ragazzi capiscano il momento e siano in grado di competere con i migliori”.
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