Un movimento in forte crescita e un torneo sempre più competitivo. Ma dopo il miglior Mondiale U20…
Manca sempre meno alla Women’s Rugby World Cup, in programma a Dublino dal 9 al 26 agosto. Il Mondiale Femminile torna a tre anni di distanza dall’ultima edizione (non quattro per favorire l’alternanza con i Giochi Estivi dopo il ritorno della palla ovale sul palcoscenico a cinque cerchi). Ma soprattutto, torna anche l’Italia a distanza di 15 anni dall’ultima partecipazione. Era il 2002 e allora si giocò a Barcellona con una particolare formula con due partite per Girone a determinare il piazzamento nel successivo tabellone. L’Italia venne battuta dall’Inghilterra, vinse contro il Giappone e poi venne sconfitta da Galles e Kazakistan terminando al dodicesimo posto. Da allora il rugby femminile è cambiato tantissimo.
Un movimento in fortissima crescita
Tra Federazioni che hanno avviato rapporti professionali con le giocatrici, e altre come quella scozzese che hanno inaugurato Accademie dedicate, il livello del gioco si è alzato tantissimo sia da un punto di vista qualitativo che quantitativo. Basti pensare che negli ultimi cinque anni, le giocatrici sono aumentate del 142% arrivando a 2,2 milioni. L’ultimo Mondiale, giocato in Francia e vinto dall’Inghilterra in finale contro il Canada, ha evidenziato una qualità complessiva in forte crescita sia dal punto di vista fisico/atletico che della struttura e delle skills.
Intanto, è stato presentato al General Post Office di Dublin il francobollo da 1 Euro che celebra il Mondiale. Il volto è quello di Niamh Briggs, capitano dell’Irlanda. L’ultimo giocatore irlandese a finire su un francobollo era stato un certo Paul O’Connell…
Le Azzurre, 15 anni dopo Barcellona
Per tutte le Azzurre (tranne le veterane Gaudino e Schiavon, in campo a Barcellona nel 2002), sarà la prima volta nella competizione mondiale. Un torneo in cui non conta tanto la crescita collettiva quanto la capacità di fare risultato. Un aspetto che ci aveva ben spiegato coach Di Giandomenico: “Noi abbiamo sempre approcciato le partite e i tornei come all’interno di un lungo viaggio, un percorso che non si fermava a fine partita ma inserito in un percorso di crescita, in cui il nostro focus è sempre stato quello di alzare la qualità della prestazione”. In una competizione con tre partite secche, gli obiettivi sono altri: “Al Mondiale è importante ogni singola partita, quindi vogliamo aumentare nelle ragazze la consapevolezza della gestione: sapere come giocare, quando alzare i giri, quando rallentare…Prima avevamo una formazione continua, ora è più mirata all’interno del singolo incontro”.
L’Italia è inserita nel gruppo B assieme a Spagna, Italia, Stati Uniti, Inghilterra (tutte le partite in diretta streaming). Se le campionesse in carica inglesi sembrano di un altro livello, diverso è il discorso della Spagna – ultima qualificata dopo la vittoria nel palyoff con la Scozia – e gli Stati Uniti, che non sembrano la corazzata capace di vincere la prima edizione nel 1991 e di arrivare in finale nelle due successive. Come funziona il format? Accedono alle semifinali le migliori quattro squadre della classifica aggregata dei tre gironi. Dura entrare tra le prime 4, l’obiettivo è giocarsi le posizioni dalla quinta all’ottava: in una stagione difficilissima per l’Alto Livello, portare a casa i migliori piazzamenti di sempre al Mondiale U20 e Femminile non sarebbe certo una brutta cosa.
Dopo la tappa Seven di Kazan, il percorso di preparazione delle Azzurre prosegue con il secondo raduno di preparazione, in programma in questi giorni a Tirrenia. Il terzo raduno è previsto dal 26 al 29 del mese mentre la partenza per l’isola verde è fissata da Milano per il 5 agosto dopo un ultimo momento di preparazione. Queste le 30 atlete convocate con la Nazionale Italiana Femminile per il secondo raduno.
9 agosto, Italia – Stati Uniti (calcio d’inizio ore 17.30 italiane)
13 agosto, Inghilterra – Italia (calcio d’inizio ore 15.30 italiane)
17 agosto, Italia – Spagna (calcio d’inizio ore 15.45 italiane)
Piloni
Elisa CUCCHIELLA (Rugby Belve Neroverdi, 62 caps)
Marta FERRARI (Rennes, 18 caps)
Lucia GAI (Valsugana Rugby Padova, 47 caps)
Gaia GIACOMOLI (Rugby Colorno F.C., 6 caps)
Tallonatori
Melissa BETTONI (Rennes, 35 caps)
Lucia CAMMARANO (Asd Rugby Monza 1949, 16 caps)
Seconde linee
Valeria FEDRIGHI (Rugby Riviera 1975, 2 caps)
Elisa PILLOTTI (Rugby Parabiago, 9 caps)
Valentina RUZZA (Valsugana Rugby Padova 14 caps)
Flavia SEVERIN (Benetton Treviso, 49 caps)
Alice TREVISAN (Rugby Riviera 1975, 39 caps)
Flanker/n°8
Ilaria ARRIGHETTI (Rennes, 25 caps)
Michela ESTE (Benetton Treviso, 53 caps)
Silvia GAUDINO (Rugby Monza 1949, 67 caps)
Elisa GIORDANO (Valsugana Rugby Padova, 21 caps)
Isabella LOCATELLI (Rugby Monza 1949, 11 caps)
Cecilia ZUBLENA (Rennes, 22 caps)
Mediani di mischia
Sara BARATTIN (Villorba Rugby, 71 caps)
Claudia SALVADEGO (Stade Francais, 1 cap)
Mediani d’apertura
Beatrice RIGONI (Valsugana Rugby Padova, 16 caps)
Veronica SCHIAVON (Yokohama, 78 caps)
Centri/Ali/Estremi
Elisa BONALDO (Rugby Colorno, 2 caps)
Maria Grazia CIOFFI (Rugby Colorno, 46 caps )
Manuela FURLAN (Harlequins, 55 caps)
Veronica MADIA (Rugby Colorno, 3 caps)
Maria MAGATTI (Rugby Monza 1949, 19 caps)
Aura MUZZO (Pordenone Rugby – esordiente)
Michela SILLARI (Harlequins, 34 caps)
Sofia STEFAN (Rennes, 27 caps)
Paola ZANGIROLAMI (Valsugana Rugby Padova, 72 caps)
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