Chi riuscirà ad interrompere il dominio delle neozelandesi? La presentazione delle quattro sfide
Iniziamo col dire che la formula dei playoff del Super Rugby continua ad essere piuttosto bizzarra, per non dire paradossale. Qualche esempio:
– nella classifica totale del torneo i Brumbies sono soltanto noni, ma avranno addirittura il privilegio di giocare in casa contro gli Hurricanes, terza miglior formazione per punti fatti
– discorso simile per gli Stormers, sesta miglior squadra del torneo ma testa di serie numero 3 per il meccanismo delle Conference: anche loro beneficeranno del fattore casa
– Hurricanes e Chiefs hanno raccolto rispettivamente 58 e 57 punti in stagione; dovranno viaggiare a Canberra e a Città del Capo per disputare dei quarti di finale contro due squadre che hanno chiuso con 43 e 34 punti
– i Blues hanno raccolto più punti dei Brumbies (37 contro 34) ma non sono ai playoff
Messo da parte il quantomeno singolare format, è il momento di passare all’analisi dei quarti di finale che monopolizzeranno l’attenzione del mondo ovale a partire tra venerdì e sabato.
Brumbies-Hurricanes (venerdì ore 11:35, diretta tv su Sky Sport)
Sulla carta non dovrebbe esserci storia, anche perché la stagione dei Brumbies è stata completamente da dimenticare fin qui. La franchigia di Canberra è stata la migliore delle australiane e ha concluso con un record negativo, frutto di sei vittorie e nove sconfitte, che restituisce fedelmente le grandi difficoltà dell’intero movimento nazionale per quanto riguarda l’Alto Livello. Gli Hurricanes, dal canto loro, sono stati protagonisti di una cavalcata a tratti entusiasmante e spettacolare, non solo per i risultati ma soprattutto per il gioco espresso: miglior attacco (596 punti), maggior numero di mete segnate (89, media di 5,9) e una linea di trequarti da far impallidire per qualità, velocità e abilità nel creare situazioni pericolose.
A Canberra, Chris Boyd potrà permettersi il lusso di tenere Cory Jane in panchina, mentre in campo Nehe Milner-Skudder agirà da estremo con Jordie Barrett a secondo centro, al fianco di Laumape. In cabina di regia torna Beauden Barrett al fianco di Perenara e, come se non bastasse, nel pack torna anche il miglior tallonatore del globo perlomeno fino all’infortunio che lo ha tenuto fermo negli scorsi mesi, ovvero Dane Coles.
I Brumbies riabbracciano Lealiifano anche nel Super Rugby, mentre tra i titolari dovranno essere soprattutto Fardy, capitan Carter e Kuridrani a caricarsi la squadra sulle spalle per cercare di contrastare gli Hurricanes. E per evitare un risultato come quello della regular season, con i neozelandesi vittoriosi per 56-21.
Brumbies: 15 Tom Banks, 14 Henry Speight, 13 Tevita Kuridrani, 12 Andrew Smith, 11 James Dargaville, 10 Wharenui Hawera, 9 Joe Powell, 8 Jordan Smiler, 7 Chris Alcock, 6 Scott Fardy, 5 Sam Carter (c), 4 Rory Arnold, 3 Allan Alaalatoa, 2 Josh Mann-Rea, 1 Scott Sio
A disposizione: 16 Robbie Abel, 17 Ben Alexander, 18 Leslie Leulua’iali’i-Makin, 19 Blake Enever, 20 Jarrad Butler, 21 Tomas Cubelli, 22 Jordan Jackson-Hope, 23 Christian Lealiifano
Hurricanes: 15 Nehe Milner-Skudder, 14 Wes Goosen, 13 Jordie Barrett, 12 Ngani Laumape, 11 Julian Savea, 10 Beauden Barrett, 9 TJ Perenara (c), 8 Brad Shields, 7 Ardie Savea, 6 Vaea Fifita, 5 Sam Lousi, 4 Mark Abbott, 3 Jeff To’omaga-Allen, 2 Ricky Riccitelli, 1 Ben May
A disposizione: 16 Dane Coles, 17 Chris Eves, 18 Loni Uhila, 19 Reed Prinsep, 20 Callum Gibbins, 21 Te Toiroa Tahuriorangi, 22 Otere Black, 23 Cory Jane
Crusaders – Highlanders (sabato ore 9:35, diretta tv su Sky Sport)
Nonostante le prolungate assenze di Read e Dagg durante la stagione, il torneo dei Crusaders ha sfiorato la perfezione. Quattordici vittorie su quindici (unica sconfitta contro gli Hurricanes), una squadra solida e rocciosa costruita in maniera certosina da Scott Robertson, che ha saputo raccogliere l’eredità di Todd Blackadder, passato a Bath la scorsa estate. I rossoneri cercheranno di rompere un digiuno di trionfi nel Super Rugby che dura dal 2008; nel mezzo ci sono state due finali perse e tre sconfitte in semifinale. Che sia l’anno buono per spezzare il tabù?
Il quarto di finale contro gli Highlanders, tuttavia, è senz’altro la sfida più dura del lotto per una testa di serie. La franchigia di Dunedin è la squadra che più di tutte ha dato filo da torcere ai rossoneri durante l’anno: le due sconfitte rimediate dagli uomini di Tony Brown sono arrivate di stretta misura (27-30 all’andata, 25-22 al ritorno) e le armi per disinnescare i padroni di casa non mancano di certo. È la partita più incerta del weekend.
Crusaders: 1 Joe Moody, 2 Codie Taylor, 3 Owen Franks, 4 Scott Barrett, 5 Sam Whitelock (c), 6 Jordan Taufua, 7 Matt Todd, 8 Kieran Read, 9 Bryn Hall, 10 Richie Mo’unga, 11 Seta Tamanivalu, 12 Ryan Crotty, 13 Jack Goodhue ,14 Israel Dagg ,15 David Havili
A disposizione: 16. Ben Funnell, 17 Wyatt Crockett, 18 Michael Alaalatoa, 19 Luke Romano, 20 Pete Samu, 21 Mitchell Drummond, 22 Mitchell Hunt, 23 George Bridge
Highlanders: 1 Daniel Lienert-Brown, 2 Liam Coltman, 3 Siate Tokolahi, 4 Jackson Hemopo, 5 Tom Franklin, 6 Liam Squire, 7 James Lentjes, 8 Luke Whitelock, 9 Aaron Smith ,10 Lima Sopoaga, 11 Richard Buckman, 12 Rob Thompson, 13 Malakai Fekitoa, 14 Waisake Naholo, 15 Ben Smith
A disposizione: 16 Ash Dixon, 17 Aki Seiuli, 18 Siosuia Halanukonuka, 19 Alex Ainley, 20 Gareth Evans, 21 Elliot Dixon, 22 Kayne Hammington, 23 Marty Banks
Lions- Sharks (sabato ore 14:30, diretta tv su Sky Sport)
L’ultima giornata della stagione regolare ha permesso ai Lions di chiudere al primo posto nel campionato, piazzamento che permetterebbe alla franchigia di Johannesburg di giocare tra le mura di casa un’eventuale finale. Gli uomini di Ackermann hanno dimostrato di non essere stati soltanto una casualità nel 2016, ma di avere le potenzialità per confermarsi e per puntare a quel titolo sfumato un anno fa all’atto conclusivo. Le stelle sono note: da un Jantjies sempre più maturo, passando per un Malcolm Marx sempre più influente, per le qualità di Jense van Rensburg e Andries Coetzee fino alla leadership di Jaco Kriel nel pack.
Il primo avversario dei playoff non è di quelli proibitivi, visto che gli Sharks hanno alternato ottime prestazioni a partite meno convincenti lungo il torneo, perdendo in casa con i Bulls, in trasferta con i Kings e soprattutto pareggiando in casa contro i Rebels, la peggior franchigia dell’intero campionato. Anche lo scorso anno la squadra si qualificò ai quarti come l’ottava forza e si inchinò ai futuri campioni degli Hurricanes con un secco 41-0. Le premesse, insomma, non sono incoraggianti.
Stormers-Chiefs (sabato ore 17, diretta tv su Sky Sport)
Al Newlands di Città del Capo va in scena il replay del quarto di finale di un anno fa. Anche in quel caso si affrontavano la testa di serie n°3 e la sesta del tabellone, ma a differenza del 2016 Stormers e Chiefs avevano chiuso la stagione regolare a pari punti (51) e non con una differenza di quattordici lunghezze. I sudafricani hanno pagato il cambiamento nel calendario rispetto all’anno passato, quando affrontarono le franchigie australiane e non le neozelandesi come in quest’occasione, da cui hanno perso in tre occasioni su cinque.
Una delle vittorie però è arrivata proprio contro i Chiefs in casa per 34-26, che potrebbe rendere l’incontro più equilibrato di quanto si possa pensare. O meglio: più di quanto faccia immaginare quello che è accaduto lo scorso anno al Newlands, con i neozelandesi capaci di infliggere un pesantissimo 21-60 ai padroni di casa. Per i sudafricani, ora, potrebbe essere arrivato il momento della rivincita, o della definitiva resa contro la franchigia di Hamilton. Per quanto riguarda le formazioni – ancora non annunciate – da tenere d’occhio l’eventuale sfida tra Siya Kolisi e Sam Cane.
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