Un acronimo che cela i successi dei settori giovanili inglesi. Lo decifra per noi Andrea Masi
Oggi parliamo di una parola che tutti coloro che frequentano i settori giovanili inglesi conoscono: CARDS. Che non significa “carte”, ma è un acronimo per
- Creativity (creatività)
- Awareness (consapevolezza)
- Resilience (resilienza)
- Decision-making (decisioni)
- Self-organisation (auto-organizzazione)
Sono le competenze prioritarie per sviluppare la prossima generazione di giocatori della nazionale inglese.
Creatività
È la capacita di trovare soluzioni diverse allo stesso problema. Tutti noi abbiamo caratteri diversi, e reagiamo diversamente quando si presenta un problema. Ma chi ci dice che ci sia un’unica soluzione al problema considerando le innumerevoli variabili date dalle differenti personalità? Oppure, perché attenersi alle stesse soluzioni trovate in passato?
È proprio per questo che in Inghilterra si cerca da anni di dare molta libertà di espressione ai giovani talenti, i quali sentono un forte senso di responsabilità, ma allo stesso tempo sono liberi di esprimere il loro vero istinto. Bisogna esplorare nuove strade per essere giocatori migliori in futuro, un modo innovativo e stimolante per continuare a progredire.
Consapevolezza
È l’abilita di trovare il maggior numero di informazioni utili per prendere le giuste decisioni in campo o per superare un problema. Come sviluppare questa abilità? Con i giovani si effettuano sedute di allenamento dove non possono comunicare tra di loro, ci deve essere completo silenzio. I ragazzi sono obbligati di analizzare il contesto nel quale si trovano per prendere le giuste decisioni senza l’aiuto dei compagni che potrebbero dare suggerimenti.
Affinché i giocatori possano esprimere il loro potenziale, hanno bisogno di immagazzinare il maggior numero di informazioni in una limitatissima frazione di tempo.
Resilienza
È uno dei principali criteri di valutazione del talento in Inghilterra. È la capacita di persistere con tenacia davanti le difficoltà. Quando si presenta un ostacolo sono due le possibilità, si può desistere oppure no. Si cerca costantemente di testare i ragazzi spingendoli, attraverso giochi, in condizioni di pressione dove loro devono affrontare i propri limiti.
Solo chi ha la forza e la perseveranza di superare gli ostacoli, raggiungerà i propri obbiettivi.
Decision-making
In Inghilterra si allena attraverso continue domande. Si chiede continuamente il perché di ogni azione, il giocatore deve dare risposte e di conseguenza pensare. In questo modo capisce in un maniera molto più approfondita il perché di un determinato gesto o scelta tattica. Decision-making è strettamente correlato alla consapevolezza. Maggiore è il numero di informazioni che riesce a procurarsi, maggiore è la possibilità che prenda la scelta giusta.
Ma non è limitato al rettangolo di gioco. Durante una giornata prendiamo innumerevoli decisioni, decidiamo cosa mangiare, cosa bere, chi frequentare… I ragazzi devono imparare a prendere quelle giuste per il loro futuro!
Auto-organizzazione
A livello giovanile, chiaramente c’è un minimo di organizzazione tattica impostata dall’allenatore, ma si cerca di dare responsabilità ai giocatori, di auto-pianificare il gioco in cui credono dato dal contesto che identificano. Maggiore è la struttura dettata dall’allenatore, minori sono le responsabilità e la creatività del giocatore.
La RFU, negli ultimi gloriosi anni di successi giovanili, ha riscontrato che i giocatori che posseggono queste qualità in abbondanza hanno più probabilità di raggiungere la nazionale maggiore.
di Andrea Masi
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