Il presidente della Federazione nella bufera: Montpellier e RWC 2023 le possibili accuse
Aldilà delle Alpi è scoppiato il caso-Laporte. Il rugby transalpino vive giorni tumultuosi. Il numero uno della FFR Bernard Laporte vede la sua situazione complicarsi. Come riportano tutti i media francesi, nelle prossime ore il Ministero dello Sport Francese nelle prossime ore aprirà un’inchiesta su di lui e sulla sua posizione.
Il motivo sarebbe da attribuirsi alla candidatura della Francia per la Rugby World Cup 2023. Per ottenere l’evento iridato infatti, Laporte si sarebbe appoggiato a livello economico sulla sponsorizzazione portata dalla Altrad Investment Authority, azienda leader mondiale nel campo dell’edilizia (anche sportiva), che appartiene a Mohed Altrad; ovvero il proprietario del Montpellier. Promettendogli in cambio qualche favore, in particolare nella concessione d’autorizzazione per la costruzione di nuove strutture sportive.
Un fatto che – se confermato – getterebbe Laporte in una situazione probabilmente insostenibile, anche perchè il presidente non sembra in questo momento storico essere al massimo del gradimento: “Se questo scandalo fosse vero, sarebbe inaccettabile” – ha tuonato Sébastien Chabal.
Mentre Paul Goze, il capo della Lega Francese, rincara la dose: “Non posso prendere ora una posizione, perchè l’inchiesta non è ancora stata aperta e non ha rivelato niente di vero. Ma se così fosse sarebbe grave e scioccante per il rugby professionistico, per il campionato e per gli altri club che non siano il Montpellier”.
Laporte, dal canto suo, per il momento tace e attende l’inizio dell’indagine; mentre va ricordato che l’assegnazione della RWC 2023 è prevista il prossimo 15 novembre.
Arrivare con questo scandalo pendente come una “Spada di Damocle” sulla candidatura francese non sarebbe certo il miglior viatico, quindi nel Paese c’è chi ha già “consigliato” a Laporte di avanzare le sue dimissioni.
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