Si tratta di Gabriele Venditti. La versione del legale e le parole del Presidente Vaccari
La notizia è stata riportata dal sito del Messaggero nella giornata di martedì. Il 10 agosto all’esterno di un locale di Pescara una colluttazione coinvolge due ragazzi e un gruppo di turisti tedeschi: ad avere la peggio uno di questi ultimi, ricoverato in ospedale, dove – scrive il quotidiano – entra in prognosi riservata in Neurochirurgia (una volta sciolta, la prognosi sarà di 60 giorni).
Sul logo arrivano le forze dell’ordine, che raccolgono diverse testimonianze dell’accaduto. Uno dei due romani è stato identificato in Gabriele Venditti, terza linea, recentemente annunciato dal Calvisano come nuovo arrivo. Nei suoi confronti – scrive quest’oggi Il Centro – è stata disposta la misura cautelare degli arresti domiciliari. Il provvedimento è stato notificato al giocatore proprio in terra bresciana, dove il giovane Venditti, classe 1997 e incensurato, si era già trasferito.
Nella mattinata di mercoledì abbiamo contatto uno dei due legali di Venditti, che ci ha riportato la seguente versione dei fatti (versione che è stata depositata dal suo assistito nel corso dell’interrogatorio). Dopo un primo diverbio verbale all’interno del locale, nove turisti tedeschi avrebbero atteso nei pressi del parcheggio adiacente Gabriele Venditti e l’amico. I nove avrebbero innescato lo scontro durante il quale uno di loro ha preso una forte botta alla parte posteriore della nuca, compatibile con una caduta all’indietro, ma senza riportare a referto nessuna lesione frontale sul volto (compatibile per esempio con un pugno). Venditti – risultato negativo all’alcool test – è stato raggiunto nei giorni scorsi dalla notifica degli arresti domiciliari (in questo momento si trova a Roma), nei confronti dei quali i due suoi legali hanno presentato istanza di revoca.
La prima udienza è fissata tra quindici giorni: verranno ascoltati i testimoni e saranno mostrate le prove video acquisite dalle telecamere.
Abbiamo contattato anche il Presidente di Calvisano Alessandro Vaccari: “Quando abbiamo ingaggiato Gabriele a metà agosto eravamo a conoscenza di quanto era accaduto. Ma non ho mai pensato di anteporre al futuro umano del ragazzo e sportivo dell’atleta una colpevolezza: abbiamo parlato assieme. Tutto ciò gli servirà da forte lezione. Da parte nostra, credo che lo sport abbia una missione: sociale, ma anche di aiuto caratteriale e a livello umano e credo che questa esperienza qui a Calvisano possa fargli bene. Ho fiducia in Gabriele e nella sua famiglia”.
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