Durante la presentazione del canale Alpha, l’ex azzurro ha parlato di uno sport “con tante ipocrisie e giochi politici”
Martin Castrogiovanni sarà uno dei volti del nuovo canale televisivo dedicato agli uomini, Alpha (gruppo De Agostini), che produrrà tra le altre cose dei racconti sulle storie di alcuni sportivi (oltre a Castro, per fare un esempio, uno dei personaggi coinvolti sarà anche il calciatore Rino Gattuso). Prima di diventare protagonista sul piccolo schermo, tuttavia, l’ex pilone della nazionale italiana ha acceso i riflettori su di sé già in sede di presentazione del canale, sia in conferenza stampa che in un’intervista rilasciata a margine dell’evento a Corriere TV in cui attacca in maniera decisa il suo stesso sport.
“È un mondo che non mi piace più. La mia idea era giocare finché mi divertivo e non era più così. Sono entrato in uno sport che era pulito, sono finito in uno sport con tante ipocrisie, giochi politici. Noi giocatori siamo solo dei pezzi di carne. Ho sempre detto che avrei giocato a rugby fino a quando non mi sarei più divertito. Non mi divertivo più per tante cose. Per cose politiche ma anche per una questione fisica perché venivo dal tumore e da infortuni molto graviche non mi permettevano più di essere il giocatore che ero. Si è grandi atleti anche quando si capisce quando bisogna smettere”.
Il vero affondo di Castro arriva nel momento in cui lo sguardo si allarga al panorama del rugby mondiale: “C’è gente che mi giudica, ma era quella che si drogava e a cui non venivano fatti i test antidoping, gente che calciava in testa a chi era per terra. Ci sono tante falsità che non mi vanno bene. Dietro agli arbitri c’è sempre un favoritismo per le squadre più grandi. Io non ho smesso per il rugby italiano, che ha i suoi problemi, ma per il rugby in generale. Ho cominciato a giocare a rugby che era una cosa, e ho finito che era un’altra – continua Castrogiovanni. Riferendosi alla sua prossima esperienza in televisione, infine, Castro chiude: “Io forse sto entrando in un mondo forse finto, ma so che è finto”.
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