Allo Scotstoun finisce 37-21. Buon secondo tempo del Benetton (due mete) che avrebbe meritato il punto di bonus
GLASGOW – Scotstoun Stadium, anche stasera, esaurito in ogni ordine di posto per la sfida tra due squadre, i Warriors e il Benetton, che sono tra le più in forma dell’intero lotto del Guinness PRO14. Il campo sintetico tiene bene nonostante poco più di mezz’ora prima del calcio d’inizio si apra letteralmente il cielo sopra il catino di Glasgow Ovest, con un paio di shower violentissime; le nuvole vanno e vengono e ogni volta portano nuova pioggia, complicando la vita dei trenta in campo.
Piace l’atteggiamento mostrato dai Leoni, subito reattivi e con la voglia di giocarsi la gara, nonostante l’avversario, i Warriors, sia negli ultimi anni diventato uno dei punti di riferimento del rugby di club dell’emisfero nord.
Dopo dieci minuti giocati bene, però, i Leoni vanno sotto, quando Tommy Seymour festeggia nel migliore dei modi il rientro in campo con la prima meta del match. Punizione vinta sulla metà campo, penal’touche di Horne, ovale che corre troppo veloce per Seymour che buca la distratta difesa biancoverde e va in meta sotto i pali. Horne trasforma e sei minuti dopo è ancora preciso dalla piazzola a punire un fuorigioco dei Leoni, portando lo score sul 10-0.
Treviso accorcia le distanze con un piazzato di Banks al 22′ a punire un’infrazione in ruck degli scozzesi, che si ributtano subito in attacco e tre minuti dopo trovano la seconda meta con Rob Harley, che sfonda di prepotenza il non irresistibile muro difensivo dei Leoni dopo qualche fase giocata sui 5m italiani.
Horne trasforma per il 17-3 ma nonostante il distacco cresca pericolosamente Treviso non perde la calma e nel ribaltamento di fronte trova altri tre punti con il piede di Banks (mani in ruck), entrando negli ultimi dieci minuti del primo tempo sul 17-6.
Treviso riesce adesso a risalire il campo grazie ad un paio di punizioni concesse dagli scozzesi; dalla seconda – che Banks calcia in touche – nasce l’azione più pericolosa del Benetton che resta a lungo nei 22m avversari ma non riesce trovare il varco giusto a causa di un paio di errori di handling.
A quaranta secondi dall’intervallo arriva un’altra punizione che i Leoni scelgono ancora di piazzare; Banks non tradisce e manda i suoi a riposo sotto 17-9.
La ripresa si apre come si era aperto il primo tempo, ovvero con il Benetton che continua a giocare secondo il proprio game-plan (cercare di rallentare il più possibile le giocate per non dare spazio alla velocità degli scozzesi e provare a far male di rimessa) e i Warriors che faticano a dare continuità alle loro giocate.
Al 46′ coach Crowley cambia ben quattro elementi in un colpo solo, inserendo forze fresche sia in mediana (Bronzini per Tebaldi) sia nel pack, con De Marchi, Barbieri e Lazzaroni al posto di Traore, Fuser e Negri ma un minuto dopo (47′) Esposito finisce nel sin-bin per una spinta a Wilson durante una ‘discussione’ col capitano dei Warriors.
Al 48′ i Warriors vanno sul 20-9 grazie ad un piazzato di Horne (altra punizione concessa dal Benetton) ma continuano a sprecare troppo a causa dell’imprecisione nei passaggi; al 53′ arriva comunque la terza meta con Peter Horne (decisamente il migliore in campo dei suoi) che danza tra quattro avversari e va schiacciare l’ovale oltre la linea, prima di trasformare per il 27-9 che chiude virtualmente il match.
I Glaswegians hanno poco meno di mezz’ora per prendersi il bonus offensivo, ma è il Benetton che trova invece la prima meta al 56′ a chiudere una maul avanzante nata da penal’touche sui 5m. È Lazzaroni ad andare oltre la linea, con Banks che spedisce la trasformazione sul palo (27-14) e dieci minuti dopo arriva anche la seconda meta dei Leoni, stavolta con Ruzza che chiude di forza sotto i pali una multifase giocata per larghi tratti sui 5m avversari.
Banks trasforma e i Leoni tornano sotto il break, sul 27-21, spaventando lo Scotstoun che adesso inizia a spronare i suoi. I Warriors sono un pò frastornati da questo uno-due biancoverde e la scelta di andare per i pali alla prima occasione la dice lunga sulle difficoltà degli scozzesi. Il neo-entrato Thomson è preciso e toglie di nuovo il virtuale bonus difensivo a Treviso (30-21), che spreca una buona occasione per tornare sotto il break di nuovo al 76′ con Banks che non trova i pali da quasi cinquanta metri.
I Warriors provano un ultimo, disperato assalto alla ricerca della quarta meta che arriva nell’ultima azione, giocata oltre gli ottanta minuti regolamentari. Dopo numerose fasi gli scozzesi ottengono una punizione e scelgono la mischia chiusa che viene resettata tre volte prima che Johnson riesca ad andare oltre la linea trovando il varco giusto nella ormai sfiancata difesa biancoverde. Thomson trasforma fissando il punteggio sul 37-21 finale.
I Glaswegians restano in vetta centrando il quinto successo consecutivo, Treviso esce invece a mani vuote dallo Scotstoun ma avrebbe meritato almeno il punto di bonus.
Glasgow Warriors: Ruaridh Jackson, Tommy Seymour, Nick Grigg, Sam Johnson, Lee Jones, Peter Horne, Henry Pyrgos, Alex Allan, Pat MacArthur, D’Arcy Rae, Brian Alainu’uese, Scott Cummings, Robert Harley, Chris Fusaro, Ryan Wilson (c)
A disposizione: Fraser Brown, Jamie Bhatti, Adam Nicol, Tim Swinson, Matt Fagerson, Ali Price, Brandon Thomson, Niko Matawalu
Marcatori Glasgow Warriors
Mete: Seymour (10′), Harley (25′), Horne (54′), Johnson (80′)
Trasformazioni: Horne (10′, 26′, 55′), Thomson (80′)
Punizioni: Horne (16′, 48′), Thomson (71′)
Benetton Rugby: Jayden Hayward, Angelo Esposito, Tommaso Benvenuti, Alberto Sgarbi, Luca Sperandio, Marty Banks, Tito Tebaldi, Marco Barbini, Abraham Steyn, Sebastian Negri, Dean Budd (c), Marco Fuser, Simone Ferrari, Luca Bigi, Cherif Traore
A disposizione: Federico Zani, Alberto De Marchi, Tiziano Pasquali, Federico Ruzza, Marco Lazzaroni, Robert Barbieri, Giorgio Bronzini, Ian McKinley
Marcatori Benetton Rugby
Mete: Lazzaroni (56′), Ruzza (67′)
Trasformazioni:
Punizioni: Banks (22′, 28′, 40′)
di Matteo Mangiarotti
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