Rennie rende onore a Treviso, “squadra di gran carattere con voglia di lottare”
GLASGOW – “Abbiamo concesso due mete troppo facili nel primo tempo nate da set-pieces, rendendoci la vita difficile da soli. Credo sia questo il fattore che ha fatto la differenza stasera, assieme alla disciplina, altro aspetto su cui avremmo potuto e dovuto fare meglio perché abbiamo concesso delle punizioni pericolose da cui sono nate le marcature che ci hanno poi messo sotto pressione.”
Coach Kieran Crowley, al termine della gara persa contro i Glasgow Warriors allo Scotstoun Stadium, è ovviamente deluso per il risultato ma, come abbiamo avuto modo di scrivere in fase di commento, può essere soddisfatto per la reazione mostrata dai suoi ragazzi, che hanno saputo tornare in partita e rimanere agganciati ai Glaswegians (imbattuti finora) ben oltre gli ottanta canonici minuti.
“A volte capitano delle giornate storte, in cui non riesci a giocare il rugby che vuoi e in cui non riesci ad avere la giusta ‘fame’. Stasera, però, abbiamo dimostrato, nonostante qualche difficoltà, di avere la voglia, la determinazione di tornare in partita, la giusta fisicità quando serviva; i problemi sono arrivati in fase di esecuzione perchè alcune cose non sono state fatte come le avevamo preparate.”
Crowley è come sempre onesto nell’analisi della gara e, dopo aver indicato dove, secondo lui, il Benetton ha avuto problemi, si prende anche molte cose positive dalla sfida contro i primi della classe: “I Warriors sono in vetta alla classifica e sono la squadra, al momento, con il miglior record difensivo di tutto il torneo, quindi marcare due mete contro di loro non può che essere un indizio che abbiamo fatto bene molte cose; dovevamo essere più precisi in alcune giocate ma avremo modo di lavorare su questo aspetto durante la settimana.”
Un altro aspetto positivo è stata la prestazione di Banks come apertura, che offre a Crowley un’alternativa a McKinley e dà maggiore profondità alla squadra in un ruolo fondamentale.
“Devi avere una certa profondità nella squadra, è troppo importante perché questa è una lunga stagione e devi avere alternative perché non tutti i giocatori possono giocare tutte le partite. Quindi, serve dosare le forze e sfruttare tutti gli elementi della rosa.”
Dave Rennie, nonostante il quinto successo consecutivo di un inizio stagionale, finora, da incorniciare – non va dimenticato che l’head coach dei Warriors è al debutto assoluto in Guinness PRO14 – non è soddisfatto della prestazione della sua squadra.
“Non siamo riusciti a portare l’ovale come volevamo e le nostre giocate sono state troppo lente, un fattore che ha permesso a Treviso di riorganizzarsi quasi sempre in difesa. Treviso sta facendo bene in questa stagione e sappiamo che loro ti concedono punti ma non mollano mai e ti rendono la vita difficile. La gara di stasera è stata una sorta di braccio di ferro ma alla fine siamo riusciti a prenderci quello che volevamo.”
Ovvero, la vittoria con punto di bonus offensivo – arrivato dopo ottantasei minuti di gioco – che lascia i Glaswegians in vetta alla classifica della Conference A prima della lunga trasferta di settimana prossima per andare a far visita ai Cheetahs, squadra che a Bloemfontein finora ha sempre vinto.
“Non siamo riusciti a ripetere la prestazione messa in campo settimana scorsa contro Munster, abbiamo concesso troppe punizioni verso la fine della gara che hanno regalato a Treviso la possibilità di guadagnare terreno; loro poi sono stati bravi nel marcare due mete,” ha chiuso l’head coach neozelandese ai microfoni di BBC Scotland. “Hanno mostrato grande carattere e tanta voglia di lottare, confermando quello che ci aspettavamo.”
di Matteo Mangiarotti
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