A Bath esordio nella competizione regina per i Leoni. Kick-off ore 18:30, diretta streaming
Dopo una stagione di penitenza (o di sollievo, dipende dai punti di vista) in Challenge Cup, la Benetton Treviso ritorna nella competizione europea principale per club con l’obiettivo principale di dimostrare di poter convivere dignitosamente con i giganti del rugby inglese, francese e celtico. Non che possa servire ritornare di diritto nell’Europa che conta nel prossimo anno, visto che dalla prossima stagione il PRO 14 non garantirà più un posto automatico alle italiane come accaduto finora. Treviso e Zebre dovranno guadagnarselo sul campo, entrando tra le prime tre nella propria Conference o, dopo essere arrivate eventualmente quarte, vincendo il playoff con la quarta dell’altra Conference.
In attesa di sapere cosa riserverà il futuro al rugby nostrano in Europa, spetterà ai Leoni cercare di ricostruire nelle prossime sei partite un’immagine quantomeno rispettabile della presenza italiana in Champions Cup, dopo che negli anni scorsi sia i biancoverdi che le Zebre hanno raschiato il fondo del barile fino a consumarlo completamente. Basti pensare che nelle ultime quattro edizioni le italiane hanno raccolto la miseria di quattro punti in trenta partite (lultima vittoria nel 2015 di Treviso), mentre una delle tre migliori seconde qualificate ai quarti di finale è sempre uscita dal girone di Treviso o Zebre, a testimonianza di come entrambe le franchigie fossero qualcosa di molto simile a squadre cuscinetto (e i media britannici non hanno mancato di sottolinearlo a più riprese).
La sfida più importante a cui è chiamata la Benetton Treviso, insomma, è quella di riportare la propria credibilità a livelli accettabili di fronte alla platea della coppa regina, anche perché pretendere di più sarebbe piuttosto ingeneroso per una squadra migliorata sensibilmente, ma che dovrà comunque affrontare corazzate come Tolone, Scarlets e Bath. Quest’ultimo terrà a battesimo la ‘nuova’ Benetton vista fin qui, ancora in fase di lavori in corso ma che si fa apprezzare soprattutto per lo spirito di abnegazione mostrato e per come Crowley e lo staff stanno costruendo un’identità attorno ad essa. Le tre vittorie conquistate su sei partite di PRO 14 ne sono una dimostrazione, ma anche il modo in cui Budd&co. sono rimasti attaccati al match a Glasgow è indicativo dei progressi compiuti in queste settimane, in cui è emersa anche un’importante continuità nelle prestazioni (che per le franchigie italiane, dopo una sporadica ottima partita, è sempre stata un tabù).
Non si tratterà di un gioco spettacolare, con eccessive libertà o strutture più espansive in attacco, ma il gameplan semplice di Crowley si sta rivelando allo stesso tempo efficace e abrasivo in tutte e due le fasi, anche perché supportato da una condizione fisica all’altezza del contesto richiesto. La strada è naturalmente ancora lunga, come ci ha detto Marco Bortolami in settimana, ma il bivio imboccato dall’intera squadra sembra essere quello giusto. Per i giocatori, entrare in piena sintonia con un progetto tecnico e, se vogliamo, filosofico sarà propedeutico anche per affrontare al meglio i passivi più pesanti che, in una stagione lunga e logorante, possono capitare, specie in Champions. Innanzitutto, però, bisognerà limitarli al minimo, già a partire da questo pomeriggio al Recreation Ground di Bath.
Contenere la forza offensiva del Bath, capace di battere Leicester in trasferta e i Saracens in casa, sarà una missione complicata, anche se i Leoni stanno lentamente riacquisendo quelle caratteristiche di squadra rognosa e scomoda da affrontare che erano state esaltate in passato da Franco Smith, in particolare grazie a delle fasi statiche molto ben giocate e ad una difesa più attenta rispetto al recente passato. Darne una dimostrazione contro una squadra organizzata come quella di Blackadder, con fuoriclasse del calibro di Faletau, Joseph e Rokoduguni e Watson, sarebbe un segnale importante per la crescita futura della squadra.
I Leoni si presentano in Inghilterra senza Abraham Steyn per la prima volta in stagione, ma con un Francesco Minto che può essere un fattore se dovesse contenere la propria indisciplina, spesso strabordante. L’assenza di Hayward darà meno certezze nel triangolo allargato e nel gioco tattico al piede, e per Luca Sperandio sarà un’ulteriore occasione per poter dimostrare le sue interessanti qualità di attaccante. In seconda linea Fuser non farà sentire l’assenza di Budd, mentre in mediana Bronzini potrebbe garantire un livello di gioco complessivamente più basso rispetto a Tebaldi, in panchina. Proprio le riserve, a livello individuale, rappresentano per certi versi un’incognita se si pensa a Baravalle – un giocatore ancora da scoprire a questo livello – e a i due possibili esordienti Manu e Bronzini, rientrati da poco da degli infortuni.
Kick-off alle ore 18:30, diretta streaming su Eurosport Player.
Bath: 15 Anthony Watson, 14 Semesa Rokoduguni, 13 Jonathan Joseph, 12 Max Clark, 11 Aled Brew, 10 Josh Lewis, 9 Chris Cook, 8 Taulupe Faletau, 7 Sam Underhill, 6 Zach Mercer, 5 Luke Charteris, 4 Charlie Ewels (c), 3 Anthony Perenise, 2 Tom Dunn, 1 Nick Auterac
A disposizione: 16 Nathan Charles, 17 Beno Obano, 18 Scott Andrews, 19 James Phillips, 20 Francois Louw, 21 Kahn Fotuali’i, 22 Jack Wilson, 23 Darren Allinson
Benetton Rugby: 15 Luca Sperandio, 14 Angelo Esposito, 13 Nacho Brex, 12 Alberto Sgarbi, 11 Tommaso Benvenuti, 10 Ian McKinley, 9 Giorgio Bronzini, 8 Robert Barbieri, 7 Francesco Minto, 6 Sebastian Negri, 5 Federico Ruzza, 4 Marco Fuser, 3 Simone Ferrari, 2 Luca Bigi, 1 Federico Zani
A disposizione: 16 Tomas Baravalle, 17 Cherif Traore, 18 Tiziano Pasquali, 19 Marco Lazzaroni, 20 Nasi Manu, 21 Edoardo Gori, 22 Tito Tebaldi, 23 Andrea Bronzini
di Daniele Pansardi
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