Troncon punta il dito contro indisciplina e palle perse
Dopo le belle prestazioni d’inizio stagione nel Pro14, l’inizio della Challenge Cup si è rivelata amara per le Zebre che in Francia sono state sconfitte 45-10 all’Agen.
Una debacle netta, analizzata da coach Bradley in questa maniera alle pagine della Gazzetta di Parma: “La nostra filosofia è quella di muovere palla, in ogni caso usare il piede ha una discrezionalità. Quando attui questo tipo di gioco devi essere molto confidente, gli skills devo essere al top. Abbiamo perso 15 palloni, concesso molte penalità: siamo andati male in attacco e di questo siamo delusi. Un paio di occasioni per segnare le abbiamo avute, ma non siamo stati concreti. Agen è ben organizzato – continua l’allenatore dei bianconeri – ha avuto una buona maul, ha giocato alcune buone penetrazioni; noi abbiamo avuto qualche pecca in difesa e non eravamo così veloci nel salire, lasciando spazi; molte mete le abbiamo subite in mezzo”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Alessandro Troncon, che nel post partita si concentra in particolare sulla squadra scesa in campo e sui numeri negativi di penalità del match:” Non c’è molto da ricordare da parte nostra. È vero che diversi titolari erano stati lasciati a riposo. Ma nel rugby, sono i giocatori sul campo che contano, non quelli a casa. Abbiamo messo il meglio in campo per questa partitae ci aspettavamo qualcosa di diverso. Ma abbiamo iniziato male la partita commettendo 4 falli di fila, subendo 2 mete, e nel complesso rimediando contro 11 falli e ben 12 palloni perso nel primo tempo. Agen sapeva come imporre il suo gioco e l’ha fatto. ”
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