I baby fenomeni del Mondiale Under 20, quattro mesi dopo
Come ogni edizione, anche quest’anno i Mondiali Under 20 hanno acceso i riflettori sui migliori talenti di Ovalia. Diversi giocatori avevano impressionato nel corso del torneo: ecco cosa stanno combinando cinque mesi dopo la baby kermesse georgiana.
Izaia Perese: dalla Georgia alla Bledisloe
In Georgia quattro presenze e quattro mete per il centro australiano classe 1997, tre delle quali segnate proprio agli Azzurrini contro cui ha mostrato tutte le sue doti di corsa e le abilità nell’attaccare lo spazio impattando con angoli vincenti. In questo momento sta giocando con i Queensland Country in National Rugby Championship, il torneo delle province australiane, dove ha realizzato tre mete in quattro partite. Si è guadagnato anche la chiamata di Cheika nel gruppo che prepara la sfida di Bledisloe Cup di sabato contro la Nuova Zelanda.
Blair Kinghorn: tanti minuti con Edimburgo
L’estremo scozzese, classe 1997, si sta ritagliando un posto sempre più importante tra le fila di Edimburgo. Dopo aver esordito a livello pro nella stagione 2015/16 contro le Zebre, in questa stagione ha già collezionato sei presenze in sei partite di PRO 14, partendo titolare in cinque e andando a referto con due mete. A livello internazionale ha rappresentato anche la Scozia a livello Under 17 e Under 18.
Giovanni Licata: un permit titolare un franchigia
Tesserato con le Fiamme Oro, ma ad oggi sempre in campo in PRO 14 con le Zebre dove è divenuto uno dei titolari fissi in una bellissima terza linea con Giammarioli e Meyer. Il flanker classe 1997, uscito lo scorso anno dall’Accademia Nazionale, è stato convocato da Conor O’Shea nel gruppo che prepara i Test Match di novembre. Una delle sorprese/conferme più belle del positivo inizio di stagione delle franchigie.
Will Jordan: l’estremo che segna
L’estremo neozelandese classe 1998 già nella Crusaders Academy, ha collezionato 8 presenze tutte da titolare con Tasman in Mitre 10 Cup, marcando cinque mete.
Zach Mercer: in meta contro Treviso
Figlio dell’ex internazionale neozelandese di League Gary, ha debuttato lo scorso anno con Bath contro Newcastle, mentre nel 2017 ha guidato da capitano l’Inghilterra al Grande Slam nel Sei Nazioni di categoria e alla finale del Mondiale Under 20, persa contro la Nuova Zelanda. Per lui in questa stagione tre presenze in Premiership e una nella prima giornata di Champions, quando è andato in meta contro la Benetton.
Asafo Aumua: il tallonatore del futuro
Dopo il numero impressionante di mete al Mondiale Under 20, dove ha mostrato tutte le sue abilità di corsa, ha collezionato nove presenze con Wellington dominatore della Mitre 10 Cup: in sei di queste è partito titolare, segnando sette (lo riscriviamo, sette) mete. 1.77m x 108kg di pura esplosività e potenza, leve non certo lunghe ma rapidità di corsa impressionante. E la capacità di segnare mete come questa. La vera domanda è: a quando la chiamata All Blacks? Dane Coles è un classe 1986, Codie Taylor 1991…
https://youtu.be/4Wc5HWH7kH0
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