Secondo tempo eccezionale della squadra di Cheika. Decisiva la meta di Koroibete e il piede di Hodge
Il match comincia con gli All Blacks che sembrano volere prendere in mano il comando delle operazioni, ma su una mischia a ridosso dei ventidue australiani – con introduzione dei campioni del mondo – l’ovale giunge a Sopoaga che però, subendo un duro placcaggio da Genia, sbaglia la trasmissione all’esterno: Hodge fiuta la chance di rubare la palla e cosi fa involandosi in una prateria sguarnita. Foley converte per il 7-0.
Poco prima del quarto d’ora, la reazione ospite si materializza: Kieran Read ruba il possesso causando il tenuto avversario. Sopoaga mette perfettamente la palla in touche sui cinque metri dei Wallabies. L’ovale viene portato a terra. Gli All Blacks spostano il possesso lateralmente sino a quando l’ultima fase premia la corsa vincente di Naholo, che schiaccia alla bandierina. Ci sono anche i due punti addizionali. Si va sul 7-7.
La sfida, ristabilita la parità, vive minuti di alta intensità e spettacolo; che però portano anche a tanti errori. L’equilibrio si sblocca al ventiquattresimo, quando l’apertura All Blacks porta in vantaggio i suoi con una punizione nei pressi della meta campo (da posizione centrale): l’ovale prima di morire in mezzo ai pali sbatte sulla traversa e poi va dentro, per il 7-10.
Le squadre abbassano il loro livello di gioco, Sopoaga ne approfitta per mettere a referto ulteriori tre punti dalla piazzola alla mezz’ora; ma quando tutto sembra scivolare verso il riposo, ecco l’azione dell’Australia che riapre i giochi. Il possesso prolungato porta Hooper a trovare un varco in zona punti. Genia si precipita sul punto d’incontro servendo subito Beale, che a sua volta apre al largo per l’irruente Folau. L’estremo corre di taglio battendo Squire e il tentativo di rimonta di Naholo. E’ meta. La conversione di Foley questa volta si rivela imprecisa. All’intervallo è 12-13.
La ripresa si apre purtroppo con il brutto infortunio al collo capitato a Rob Simmons, che porta la contesa ad interrompersi per più di qualche minuto. In campo entra Lukhan Tui, per sostituire il seconda linea australiano.
Il restart quindi vede un elettrico Folau suonare la carica per i suoi. Al cinquantesimo Dempsey si procura una punizione forzando il tenuto di Sopoaga. Foley cerca la trasformazione laterale, da quasi cinquanta metri, ma senza esito.
La squadra di Hansen va alle corde diventando fallosa. Il minuto cinquantacinque vede l’Australia rifiutare una comoda chance per piazzare, a beneficio di una rimessa laterale. Ne scaturisce una maul che penetra sbriciolando la difesa di Read e soci. Si apre quindi molto spazio al largo, e con il vantaggio da poter giocare, i Wallabies vanno in meta ancora alla bandierina grazie alle gambe di Koroibete, per il 17-13. Scocca quindi l’ora di gioco, per gli allenatori è il momento di ricorrere alle rispettive panchine: fra gli applausi fa il suo ingresso in campo Stephen Moore. C’è giusto il tempo di “salutare” l’arrivo del tallonatore in campo, poi però si torna alla battaglia e l’Australia trova altri tre punti, per effetto della penalità messa a segno da Hodge che firma il temporaneo 20-13.
A dieci minuti dalla fine, Foley non segue con attenzione lo sviluppo del gioco portando l’ovale all’interno dei ventidue difensivi per poi liberare in rimessa laterale. Il direttore di gara pizzica l’errore del numero 10 dei padroni di casa, che di fatto regala una touche d’attacco ai campioni del mondo. I “Tutti Neri” non perdonano: Perenara imposta l’azione, Lienert-Brown la lancia, mentre Sonny Bill Williams e Kieran Read aprono – rispettivamente con un offload e una trasmissione precisa – lo spazio per la velocità di Rieko Ioane che schiaccia l’ovale in meta. Ma McKenzie manca l’appuntamento con i due punti addizionali. Si va sul 20-18.
Al settantaseiesimo, con gli ospiti in pressione, Tu’ungafasi commette una sciocchezza andando a disturbare in maniera fallosa un tentativo di placcaggio di Kerevi su McKenzie. L’arbitro ravvisa la scorrettezza. Hodge, seppur la posizione sia piuttosto lontana, non ci pensa su due volte: va per i pali e trasforma i punti del 23-18.
Il tentativo di rimonta finale degli All Blacks si infrange su un in avanti. L’Australia torna a battere i numeri uno del ranking dopo due anni.
Australia: 15 Israel Folau, 14 Marika Koroibete, 13 Tevita Kuridrani, 12 Kurtley Beale, 11 Reece Hodge, 10 Bernard Foley, 9 Will Genia, 8 Sean McMahon, 7 Michael Hooper (captain), 6 Jack Dempsey, 5 Adam Coleman, 4 Rob Simmons, 3 Sekope Kepu, 2 Tatafu Polota-Nau, 1 Scott Sio.
A disposizione: 16 Stephen Moore, 17 Tom Robertson, 18 Allan Alaalatoa, 19 Lukhan Tui, 20 Ned Hanigan, 21 Nick Phipps, 22 Samu Kerevi, 23 Henry Speight.
Marcatori Australia
Mete: Reece Hodge (7), Israel Folau (39), Marika Koroibete (56)
Conversioni: Bernard Foley (8)
Punizioni: Reece Hodge (64, 77)
Nuova Zelanda: 15 Damian McKenzie, 14 Waisake Naholo, 13 Ryan Crotty, 12 Sonny Bill Williams, 11 Rieko Ioane, 10 Lima Sopoaga, 9 Aaron Smith, 8 Kieran Read (captain), 7 Sam Cane, 6 Liam Squire, 5 Scott Barrett, 4 Sam Whitelock, 3 Nepo Laulala, 2 Dane Coles, 1 Kane Hames.
A disposizione: 16 Codie Taylor, 17 Wyatt Crockett, 18 Ofa Tu’ungafasi, 19 Patrick Tuipulotu, 20 Matt Todd, 21 TJ Perenara, 22 Anton Lienert-Brown, 23 David Havili
Marcatori Nuova Zelanda
Mete: Waisake Naholo (14), Rieko Ioane (71)
Conversioni: Lima Sopoaga (15)
Punizioni: Lima Sopoaga (24, 30)
Cari Lettori,
OnRugby, da oltre 10 anni, Vi offre gratuitamente un’informazione puntuale e quotidiana sul mondo della palla ovale. Il nostro lavoro ha un costo che viene ripagato dalla pubblicità, in particolare quella personalizzata.
Quando Vi viene proposta l’informativa sul rilascio di cookie o tecnologie simili, Vi chiediamo di sostenerci dando il Vostro consenso.