Benetton Treviso e Zebre, due post partita senza peli sulla lingua

I coach Crowley e Bradley e i capitani Budd e Castello non nascondono la delusione (videointerviste)

ph. Ettore Griffoni

ph. Ettore Griffoni

Per Benetton Treviso e Zebre, l’ultimo weekend di PRO 14 è da rubricare alla voce ‘Lavori in corso’, perché di cantieri aperti si tratta sia nel caso dei veneti che dei ducali. Le sconfitte contro Edimburgo e Cheetahs hanno messo in risalto i pregi ormai sempre più consolidati delle due squadre italiane, ma anche alcuni difetti in parte conosciuti e in parte solo apparentemente archiviati, ma che in un processo di crescita proiettato sul lungo termine possono sempre riaffiorare. Nessuno, del resto, ha detto che sarebbe stato facile, perché sarebbe da stupidi anche solo pensarlo, e l’aver perso due sfide abbordabili rientra tra gli inevitabili incidenti di percorso che tutto il movimento italiano si sta ritrovando – e si ritroverà – ad affrontare di questi tempi. Il vero salto di qualità delle due franchigie si vedrà proprio dalla gestione di queste sconfitte amare e, di conseguenza, da quanto (e come) giocatori e staff tecnico riusciranno a fare tesoro degli errori commessi nel weekend, posto che i problemi in seno a Treviso e Zebre rimangono di diversa natura.

 

Qui Treviso: tutta la delusione di Kieran Crowley e Dean Budd

La differenza tra la partita giocata contro il Tolone e quella giochicchiata contro Edimburgo è talmente evidente che si commenta da sola, e le parole di Kieran Crowley non lasciano molto spazio alle interpretazioni. “Un passo indietro: sono piuttosto deluso – ha dichiarato il coach a La Tribuna – Nei primi 10-15 minuti della ripresa i ragazzi hanno giocato bene, ma ovviamente non può essere sufficiente contro una squadra forte come Edimburgo”. Gli scozzesi hanno mantenuto un rendimento costante per tutti gli ottanta minuti, soffrendo in difesa nel momento di massimo sforzo dei Leoni ma senza mai crollare a differenza dei biancoverdi, puniti ogniqualvolta i Knights hanno attaccato con decisione i 22 trevigiani.

 

E nella prima mezzora quello 0-7 sul tabellino è sembrato anche piuttosto stretto per la mole di gioco prodotta dagli ospiti, entrati in campo con un dinamismo e una confidenza molto superiore rispetto al Benetton. Capitan Budd non ha mancato di sottolineare quest’aspetto nel post partita, anche con dichiarazioni piuttosto importanti: “Pensavamo di essere già campioni, che fosse tutto facile, questo non va bene, occorre invece lavorare sodo ogni settimana e metterci tanto impegno” – ha detto a La Tribuna. Per il seconda linea non è ammesso nessun alibi, come la preparazione ridotta a causa del ritiro della Nazionale, perché “la verità è che abbiamo tutti giocato in maniera troppo individuale”.

 

Oltre che nell’approccio alla partita, i Leoni sono evidentemente mancati in difesa quando l’attacco scozzese innestava le marce più alte, ma la squadra veneta ha pagato dazio soprattutto l’approssimazione della qualità offensiva – da cui scaturivano cattivi posizionamenti, trasmissioni errate dell’ovale e prevedibilità della manovra – e la maggiore fisicità avversaria sui punti d’incontro. Treviso non è mai riuscito ad imporsi nelle collisioni e nel breakdown, come aveva fatto con molta più regolarità nelle scorse settimane, con la conseguenza di vedere le proprie fasi offensive rallentate e di non avere mai il timing adeguato in difesa per provare a contestare il pallone. Una sconfitta che, per capitano e allenatore, “dev’essere un grande insegnamento” e “un’esperienza importante da cui dovremo imparare”.

 

 

 


 

 

 

Qui Zebre: bianconeri (ancora) a due facce

Un buonissimo primo tempo e una ripresa molto più difficile, tenuta a galla da un’egregia difesa ma caratterizzata dalla costante incapacità di avere rifornimenti dalle fasi statiche. Fino alla beffa finale. Potrebbe essere riassunta così la sfida delle Zebre persa al Lanfranchi contro i Cheetahs: che nonostante un ritmo davvero infernale e qualità atletiche individuali superiori, sono riusciti ad espugnare casa ducale solamente grazie ad un calcio di punizione allo scadere.

 

Michael Bradley: non abbiamo meritato la vittoria

Non usa mezze parole l’head coach irlandese. Che fa i complimenti ai suoi per la partita, ma dice chiaro e tondo che i suoi non meritavano di vincere. “Credo che abbiamo giocato molto bene in generale, di fronte ad una buona squadra contro cui potevamo vincere sia all’andata che al ritorno. Abbiamo chiuso il primo tempo avanti, nella ripresa la partita si è fatta più chiusa e vicina. Abbiamo avuto anche una buona occasione per chiuderla, ma con simili difficoltà in mischia e touche è difficilissimo: non puoi vincere senza palle da set pieces”. Oltre a questo e ad una “difesa fantastica negli ultimi 15 minuti”, c’è stato un problema di gestione: “Non abbiamo meritato di vincere perché non abbiamo controllato la gara: quello è il nostro compito, non l’abbiamo fatto e abbiamo pagato il prezzo”.

 

 

 

Michael Bradley: riconoscere i momentum decisivi

Gestione significa anche riconoscere che all’interno di una partita ci sono momenti più importanti di altri. “Come ci siamo detti dopo la partita, ci sono momenti all’interno del match – come la penalità a cinque dal termine nei loro 22 – in cui possiamo svoltare la partita. Ma per vincere le partite bisogna migliorare le fasi statiche e da lì si parte per trasformare in punti le occasioni per segnare”.

 

 

 

Michael Bradley: difficoltà in touche e nella gestione

Tante difficoltà poi nelle fasi statiche (57% in mischia e 53% in rimessa), e in generale negli avanti dove si sono fatte sentire le assenze dei vari Biagi, Sisi e Lovotti e dove il livello nella ripresa si è abbassato. “Senza le nostre tre seconde linee che normalmente controllano le touche è stata dura. Il maggior problema è che non abbiamo controllato il nostro possesso. Per difendere abbiamo difeso, anche con turnover a vantaggio, ma il problema è stato il non avere e il non gestire il possesso che avevamo”.

 

 

 

Capitan Castello: un secondo tempo di qualità inferiore

“Dovevamo gestire meglio alcune situazioni per non finire sotto pressione con mischia e touche, ma i Cheetahs sono stati più bravi a portare la partita sul piano che volevano”. Capitan Castello è visibilmente deluso dopo la seconda sconfitta consecutiva arrivata nel finale, e invita i suoi a reagire: “Se continuiamo così la prossima settimana sarà uguale, e quella dopo uguale”:

 

https://youtu.be/ifOntKCFMWU?t=13s

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