L’Amministratore Dalledonne: pronti a giocare in aree simboliche del rugby italiano
PARMA – “Questa maglia ha i colori di tutti i club d’Italia, perché noi vogliamo essere la Franchigia che unisce e che rappresenta il rugby italiano”. La partita casalinga contro i Cheetahs è stata per le nuove Zebre l’occasione per presentarsi alla stampa. E, per la seconda volta dal suo insediamento alla Cittadella, ha parlato il nuovo Amministratore Unico Andrea Dalledonne. “È una maglia inclusiva: in un momento storico in cui si parla solo di divisioni, questa maglia vuole unire”. A proposito dei futuri progetti del club: “Le nostre intenzioni sono semplici: vogliamo radicare la squadra, farla crescere, avere lo stadio pieno, diventare una base per il movimento rugbistico di tutto il centro-nord e non solo. Stiamo infatti anche pensando di portare prossimamente le Zebre a giocare qualche partita di campionato in aree simboliche del rugby italiano. Ambiamo a rappresentare il meglio di quello che l’ovale italiano può portare avanti, sfruttando l’eccezionale palcoscenico che il PRO14 ci mette a disposizione”.
Il concetto di rugby come sport che unisce persone e generazioni, con le Zebre nel ruolo di team federale che mette insieme il mondo ovale italiano, è stato ripreso anche dal capitano George Biagi: “Siamo una squadra particolare, messa insieme pochi anni fa, ma in cui si è creato un gruppo incredibile, in cui ci sono ragazzi che vengono da tutta Italia. Questa divisa, quindi, ben ci rappresenta”.
Proprio contro i ghepardi sudafricani, il XV di coach Bradley ha sfoggiato per la prima volta la tenuta “arcobaleno”, nella quale il tradizionale bianco-e-nero è stato sostituito da una molteplicità di colori. Fondate originariamente nel 1973 come club a inviti riservato ai migliori giocatori del campionato italiano, le Zebre -che nacquero come versione italiana dei Barbarians- indossarono come prima divisa una maglia a righe orizzontali bianche e nere. Hanno disputato 25 incontri contro club internazionali, ottenendo un alto numero di vittorie: da ricordare, in particolare, quella sui Barbarians, a Brescia.
di Francesco Rasero
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