Frecciatine tra connazionali. E il tecnico dei Dragoni su Rhys Webb…
Steve Hansen, head coach degli All Blacks, non ha perso occasione per punzecchiare il connazionale rivale e collega Warren Gatland, in merito alle dichiarazioni delle scorse settimane su quanto il tour dei British and Irish Lions sia stato duro e vissuto negativamente dall’allenatore del Galles anche a causa degli attacchi della stampa neozelandese.
Parlando a New Zealand’s Radio Sport, Hansen non ha avuto peli sulla lingua: “Benvenuto nel nostro mondo” ha affermato, sottolineando come l’esposizione alle critiche dei giornali e dei media sia la quotidianità per un capo allenatore di una delle squadre più importanti di Ovalia, siano gli All Blacks o i Lions.
La pressione costante della posizione e le aspettative dei tifosi rendono sicuramente il ruolo ancora più duro, ma Hansen ha anche evidenziato come apprezzi ogni giorno il suo posto di lavoro attuale, così come i precedenti: “Perché mai si dovrebbe odiare allenare i Lions? Se odi allenare, non farlo. A me è piaciuto allenare ogni singola squadra con la quale abbia lavorato”.
Intanto il Times riporta le dichiarazioni di Warren Gatland in merito all’altra questione che lo ha visto al centro della cronaca, ovvero la nuova politica della Federazione gallese di convocare i giocatori militanti all’estero solamente se hanno superato le 60 presenze con i Dragoni. La policy esclude così la selezione di Rhys Webb, che ha recentemente raggiunto un accordo per passare al Tolone la prossima stagione.
Warren Gatland lo ha comunque convocato per i test di novembre, scacciando eventuali responsabilità per la nuova regola sulle convocazioni voluta dalla Welsh Rugby Union. Le sue parole al Times: “Sono stato consultato sulla nuova policy, ma non ho partecipato al suo sviluppo. I media invece l’hanno fatta passare come una mia idea. Ci sono state un sacco di critiche nei miei confronti e questo secondo me è ingiusto”.
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