Il presidente federale ha parlato anche di Zebre e FIR
Torna a parlare il presidente della Federazione Italiana Rugby Alfredo Gavazzi, e lo fa dalle colonne de Il Gazzettino, rispondendo alle domande di Ivan Malfatto in un’intervista pubblicata oggi dal quotidiano.
Diversi gli argomenti toccati nell’intervista, fra affari federali, Zebre e assegnazione della Rugby World Cup 2023. Proprio su quest’ultimo argomento, il numero uno della FIR si sbilancia: “Alla fine credo che il mondiale si farà in Europa, ma è solo un mio parere personale” dice Gavazzi, che poi argomenta “Il giudizio della commissione consultiva di World Rugby che ha preferito [la candidatura sudafricana] come sede mi pare più politico che tecnico”.
“Gli standard di sicurezza in Irlanda sono molto superiori a quelli del Sudafrica. La Francia ha garantito 40 milioni di sterline di fideiussioni governative in più rispetto ai 120 richiesti da World Rugby” ha proseguito “inoltre [la Francia] conta sugli investimenti delle Olimpiadi di Parigi 2024 per migliorare gli impianti. Entrambe hanno le carte in regola. Al voto non pensò che vincerà il Sudafrica“.
Gavazzi ha poi risposto ad un paio di domande sulle Zebre, fra vecchia gestione privata e ritorno al controllo federale. “So solo che hanno nominato un liquidatore” ha detto a proposito delle “vecchie” Zebre, mentre sulle “nuove” assicura: “abbiamo ratificato il bilancio preventivo e messo a disposizione i 4 milioni di euro per la stagione”. Altri introiti dovrebbero arrivare dai diritti TV sudafricani e da nuovi sponsor di cui la franchigia federale sarebbe alla ricerca.
Infine, il presidente ha avuto modo di affrontare gli argomenti più spinosi della propria gestione: il risanamento dei conti federali e l’allontanamento del consigliere federale Zanovello, membro dell’opposizione squalificato dalla FIR per 18 mesi in primo grado: “Quella è gente che falsifica i documenti e poi crede finisca tutto a tarallucci e vino. E invece paga. E dico anche che le elezioni uno come [Marzio] Innocenti non le vincerà mai” tuona Gavazzi.
Quindi sul piano di rientro che secondo l’opposizione (e quanto scritto nell’interrogazione alla Presidenza del Consiglio dei Ministri di qualche settimana fa) doveva esssere già stato bocciato dal CONI: “Il CONI ci ha concesso una dilazione, per chiudere la questione Zebre e rinnovare i contratti in scadenza con alcuni sponsor azzurri. Lo presenteremo entro la fine del 2017“.
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