Il neozelandese sorpreso dalla larga vittoria sugli Springboks. E ricorda la bravura dell’ex tecnico del Benetton Treviso
DUBLINO – Non è la prima volta che Joe Schmidt si trova a gestire una conferenza stampa dopo una vittoria molto larga e/o storica come il 38-3 sugli Springboks. Come le altre volte, rende l’onore delle armi alla squadra avversaria. “I test match sono spesso imprevedibili – spiega -. Il Sudafrica è stato distrutto 57-0 in Nuova Zelanda e nel ritorno del Championship è andato vicinissimo a vincere. Gli All Blacks hanno vinto di un punto ma con molta fortuna. L’ultima cosa che mi sarei aspettato era questo risultato, anche perché conosco la qualità di tutto lo staff sudafricano”.
“Ricordo che Franco Smith (componente dello staff Springboks, ndr) un giorno ci giocò un brutto scherzo quando era a Treviso con una preparazione della gara molto intelligente (Treviso-Leinster 29-13 della stagione 2010-11, ndr) – continua Schmidt – Hanno perso il pilastro della mischia ordinata Oosthuizen dopo poco più di un minuto e questo sono sicuro che li ha messi in difficoltà. Nonostante questo sul 14-3 all’inizio del secondo tempo avevano il controllo del campo e se non avessimo segnato subito una punizione il resto della partita sarebbe stato difficile per noi”.
Il tecnico dell’Irlanda spiega poi come sceglie i giocatori: “Spina dorsale esperta e intorno giovani che possano far bene. Best in prima linea, Henderson e Toner in seconda, Stander nella terza più Sexton, Murray e Kearney. Intorno a loro i giovani come Conway e Stockdale oggi hanno la possibilità di sentirsi a proprio agio nelle situazioni di disagio che un test match inevitabilmente comporta. Così la loro fiducia cresce e quando si trovano a giocare titolari possono far bene – continua Schmidt, che poi fa un esempio – Marmion giocò titolare contro l’Inghilterra nell’ultima del Sei Nazioni e fece una grandissima partita. Lo stesso vale per Carbery: sta costruendo la propria fiducia, diamogli tempo. Oggi poi abbiamo avuto un debuttante particolare. Bundee Aki è stato fantastico (con 17 placcaggi il primo della sua squadra, ndr) ma la sua esperienza la conosciamo”.
Prima aveva parlato l’head coach sudafricano Allister Coetzee, con toni completamente diversi: “I problemi principali sono stati la forza irlandese nei punti di incontro, Best è stato grandissimo, e la nostra indisciplina nei momenti chiave. Nel secondo tempo stavamo premendo e eravamo tornati sul 14-3. A quel punto abbiamo subito concesso un’altra punizione per indisciplina. La stessa cosa era successa nel primo tempo, quando abbiamo concesso due punizioni facili nei primi minuti, permettendo all’Irlanda di prendere confidenza. Loro sono stato più forti nei punti di incontro, lì hanno costruito la propria vittoria”.
di Damiano Vezzosi
Cari Lettori,
OnRugby, da oltre 10 anni, Vi offre gratuitamente un’informazione puntuale e quotidiana sul mondo della palla ovale. Il nostro lavoro ha un costo che viene ripagato dalla pubblicità, in particolare quella personalizzata.
Quando Vi viene proposta l’informativa sul rilascio di cookie o tecnologie simili, Vi chiediamo di sostenerci dando il Vostro consenso.