Rugby World Cup 2023: le reazioni dei protagonisti dopo l’assegnazione alla Francia

Delusione per il Sudafrica, non senza una punta di polemiche. Gioisce Laporte, Browne esalta la sua Irlanda

Rugby World Cup 2023

ph. Reuters

La scelta ricaduta sulla Francia come Paese organizzatore della Rugby World Cup 2023 si è lasciata dietro alcuni strascichi di polemiche nella giornata di ieri. Nella conferenza stampa che ha seguito l’annuncio ufficiale, al presidente di World Rugby Bill Beaumont se questo non rappresentasse una sorta di imbarazzo per il governo rugbistico mondiale, dato che i risultati del report commissionato da World Rugby ad un board esterno aveva indicato il Sudafrica come il Paese meglio accreditato per accaparrarsi i torneo iridato. Una sentenza rovesciata dalle votazioni di ieri a Londra, dove la Francia è riuscita a sopraffare gli esiti di quella consultazione non vincolante, facendo valere i propri argomenti al momento dello scrutinio.

 

“Un’umiliazione per me? Non lo penso affatto – ha dichiarato Beaumont – C’era una raccomandazione nel processo di valutazione ed era il Sudafrica, ma solo perché poi ha vinto la Francia questo non significa che c’è una sorta di umiliazione. Non c’era un grande scarto tra Francia e Sudafrica. Erano molto vicine. L’intero processo è stato assolutamente trasparente. Tutti possono andare a vedere i punteggi”.

 

In casa sudafricana c’è naturalmente grossa delusione, visto che l’apparente vantaggio garantito dal report non si è rivelato tale. Nonostante ciò, il Ceo della Federazione, Jurie Roux, considera chiusa ogni questione: “Consideriamo chiuso il percorso. Tuttavia, nelle sessioni di feedback sono sicuro che raccomanderemo al consiglio di World Rugby che il verdetto della commissione valutatrice dovrà diventare vincolante – ha dichiarato Roux – World Rugby ha seguito un percorso esaustivo e trasparente per quindici mesi per identificare la nazione ospitante, solo che tutto è diventato confuso nelle ultime due settimane”.

Con lo sguardo rivolto al futuro, invece, il presidente Alexander, nonostante la quarta sconfitta consecutiva del Sudafrica: “Toccherà alle prossime generazioni di leader del rugby sudafricano decidere se correre anche per il torneo del 2027 – ha dichiarato – Sono sicuro che il nostro Paese realizzerà il sogno di ospitare di nuovo il torneo”.

 

Parole di orgoglio verso la propria Irlanda, invece, da parte di Philip Browne: “Per quasi sei anni ci siamo concentrati con passione per portare la Coppa del Mondo in Irlanda nel 2023 – ha dichiarato il Ceo della Federazione – In questo tempo abbiamo sviluppato una proposta che ha rispecchiato positivamente il Paese e che ci ha formalmente fatto conoscere come una nazionale capace di ospitare una Rugby World Cup. Non sarà così”. Poi gli auguri alla Francia: “Oggi tocca alla Francia. Le facciamo le nostre più sincere congratulazioni e le auguriamo il meglio per  una magnifica Coppa del Mondo”.

 

 

Il grande vincitore invece è Bernard Laporte, presidente della Federazione francese che ha riportato il Mondiale nel Paese dopo il 2007: “I benefici della Coppa del Mondo 2023 ricadranno anche sul rugby dilettantistico – si legge sull’L’Equipe – E con questa candidatura ci saranno anche 17.000 posti di lavoro in più. Non è niente”. In merito al sorpasso effettuato sul Sudafrica, Laporte ha aggiunto: “Non eravamo d’accordo con alcuni aspetti del report, non li ritenevamo giusti e li abbiamo contestati. Abbiamo comunicato con World Rugby a proposito di certe incomprensioni.

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