Doppio incrocio irlandese contro Munster e Ulster in vista. Recuperi eccellenti per entrambe le squadre
L’ultimo Test Match dell’Italia contro il Sudafrica non sarà l’unico piatto forte del menù ovale nel fine settimana. Tra venerdì e domenica, Benetton Treviso e Zebre Rugby torneranno in campo per la nona giornata del PRO 14, che si annuncia come una delle più delicate per le due franchigie italiane vista la contemporaneità con la Nazionale e il notevole ‘svuotamento’ delle rose, oltre che per degli avversari – nella fattispecie Ulster e Munster – decisamente più attrezzate per sostenere delle assenze di peso e allo stesso tempo proporre una formazione di notevole qualità anche per il campionato celtico.
– Sul roller coaster delle franchigie: quando alti e bassi sono fisiologici e inevitabili
Benetton Treviso
Come ci eravamo lasciati
Dopo la brutta sconfitta casalinga contro Edimburgo, in cui i Leoni avevano offerto una prestazione in controtendenza rispetto a quella della settimana precedente contro Tolone, gli uomini di Kieran Crowley hanno dimostrato di saper reagire al momento negativo nonostante non vi fossero le condizioni migliori per farlo, come nel caso della partita contro gli Scarlets. Senza Bigi, Ferrari, Budd, Fuser, Steyn e Tebaldi, con un pack inedito e tante incognite, i campioni in carica (anche loro con numerose assenze) hanno dovuto sudare le proverbiali sette camicie per acciuffare la vittoria e abbattere il muro difensivo eretto dai trevigiani, meno abili poi a gestire il possesso a propria disposizione (non ci stupiremmo se doveste aver già sentito questi discorsi anche per qualche altra squadra) e segnare qualche punto potenzialmente importante per il bonus difensivo.
Oltre alla prestazione collettiva in difesa e alla tenuta nelle fasi statiche, da Llanelli Crowley ha tratto indicazioni positive anche da alcuni singoli: nello specifico, da un Alessandro Zanni positivo e roccioso negli impatti, da un altro leader by example come Barbieri e da Brex, che per lunghi momenti della partita è sembrato essere l’unico grimaldello per smuovere l’attacco biancoverde (insieme a McKinley). Questo terzetto, insieme ad altri due veterani come Benvenuti e Sgarbi, rappresenteranno lo zoccolo duro per la difficile trasferta a Belfast, contro Charles Piutau e soci.
La squadra per venerdì: con Quaglio e Allan
La società conoscerà soltanto nei prossimi giorni i possibili rilasciati da Conor O’Shea, al lavoro a Padova in questi giorni con ben sedici trevigiani. Senza un’intera squadra, con diversi infortunati ancora in fase di recupero, lo staff Benetton si ritrova a lavorare con una rosa per forza di cose mutilata, il che porterà il club a servirsi di permit player provenienti dall’Eccellenza, nella fattispecie da Fiamme Oro e dalle vicine di casa venete. Non mancano, però, anche le novità sul fronte infermeria, che lentamente comincerà a svuotarsi già in vista della partita di venerdì. Crowley potrà contare sicuramente su Nicola Quaglio e su Tommaso Allan, assente da tre mesi, mentre sono ancora da sciogliere le riserve sulle condizioni di Marty Banks, che potrebbe prendere parte della spedizione. Non è da escludere nemmeno il rientro di Luca Morisi, la cui ultima presenza risale al 31 dicembre 2016 contro i Glasgow Warriors.
Per quanto riguarda i due volti nuovi annunciati negli ultimi giorni, a disposizione di Crowley ci sarà soltanto il tallonatore Hame Faiva, mentre per il trequarti Monty Ioane si stanno sbrigando le ultime pratiche per il suo arrivo in Italia.
Zebre
Come ci eravamo lasciati
Dalla peggior prestazione dei bianconeri in stagione finora, per di più caricata di aspettative legittime visto che i Blues erano dietro in classifica rispetto alla franchigia parmigiana. Le Zebre, pur perdendo di un punto al Lanfranchi contro i Cheetahs nel turno precedente, avevano dato nuovamente prova della loro ottima qualità offensiva e del rugby piacevole e divertente capace di giocare da inizio stagione, facendo presagire quantomeno una partita equilibrata all’Arms Park di Cardiff. Così non è stato. Nella partita dei 100 cap in maglia bianconera di Andrea de Marchi, le Zebre sono state una brutta copia della squadra scialba e sfilacciata vista tante volte negli anni precedenti, incapaci di dare una svolta al match e di raddrizzarlo quando c’erano le possibilità per farlo. I bianconeri hanno lasciato che gli eventi li travolgessero, subendo la partita senza riuscire mai a prenderne il controllo.
Una sconfitta estremamente diversa da quelle maturate contro i sudafricani o contro Edimburgo, in cui erano comunque parsi evidenti i grandi passi in avanti compiuti quest’anno sotto la guida di Michael Bradley. Il grande merito dell’irlandese è quello di aver assecondato gli istinti offensivi della sua rosa, mettendo nelle condizioni migliori i suoi giocatori più talentuosi e concedendo grande libertà nella fase offensiva. Per princìpi di gioco e attitudine in campo, di fatto, le Zebre 2017/18 sono una piacevole anomalia nel rugby italiano.
La squadra per domenica: torna Mbandà
Le note difficoltà societarie estive e i ritardi nell’intervenire sul mercato, tuttavia, hanno consegnato al coach irlandese una rosa non solo promettente, ma anche corta. Molto corta. Le rimonte subite contro Pau e Cheetahs sono lì a dimostrarlo in tutta la loro evidenza, e contro Munster – che al massimo può avere il problema opposto – la coperta è di fatto molto ridotta. Con dieci giocatori in Nazionale, stilare un’ipotetica formazione diventa davvero complesso. L‘unica certezza per Bradley è la terza linea, dove insieme ai sudafricani Minnie e Meyer si rivedrà anche Maxime Mbandà, uno dei migliori Azzurri della scorsa stagione e infortunatosi alla spalla in estate.
Un rientro fondamentale per le Zebre (che settimana scorsa si sono allenate insieme alla Nazionale Under 20), che invece non rivedranno ancora David Sisi in seconda linea. L’inglese, rivelazione dei primi mesi stagionali, potrebbe ritornare in Challenge Cup, come ammesso in una recente intervista alla Gazzetta di Parma: “Va meglio, devo fare l’ultimo esame per capire quando potrò tomare; spero il prima possibile”. A occhio e croce, lo spera anche Bradley.
Daniele Pansardi
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