Il tecnico punta il dito sul alcuni personaggi che lo hanno criticato pesantemente durante il tour dei Lions
“Vorrei incontrare alcune persone in una stanza da soli”. Warren Gatland non le manda certo a dire e nella settimana che precede la partita di sabato prossimo fra Galles e All Blacks scalda l’ambiente intervenendo in conferenza stampa tornando anche, e soprattutto, sui temi della scorsa estate. Quando con i British & Irish Lions riuscì a cogliere uno storico pareggio in Nuova Zelanda nella serie contro i bicampioni del mondo in carica.
“C’era qualcosa di carino – ovviamente in tono irridente – nei loro giochini. C’era un’atmosfera di sfida”, in riferimento anche al trattamento ricevuto dalla stampa neozelandese, che gli aveva dedicato una prima pagina (il New Zealand Herald) dipinto come un clown.
Nella lista delle persone elencate dal tecnico dei Dragoni però, nonostante la guerra di parole estive, non c’è Steve Hansen. I due si erano punzecchiati a ripetizione, anche all’inizio di questo mese, ma pare che il rispetto fra i due non manchi: “Non vedo l’ora di bermi una birra con lui dopo la partita di sabato. Negli ultimi anni ci siamo confrontati anche sulle gestioni dei nostri gruppi di lavoro. Sappiamo che ci sono molte pressioni, ma non penso che il nostro rapporto sia il risultato dei condizionamenti che riceviamo dall’esterno”.
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