L’ala gallese tornerà in patria a partire dalla prossima annata rugbistica
Quella in corso di svolgimento sarà l’ultima stagione di George North con la maglia dei Saints. La formidabile ala classe ’92, infatti, proseguirà la propria carriera in Galles. Se il suo ritorno in patria è certo, resta ancora da capire, invece, per quale delle quattro regioni giocherà il tre quarti di Northampton.
Sulla decisione di North non ha pesato minimamente la nuova legge sugli overseas (che entrerà in vigore dall’anno prossimo) della federazione gallese. L’ex Scarlets, infatti, ha superato i 60 caps, limite oltre al quale non servirà essere sotto contratto con una delle 4 regioni per essere convocabile con la maglia dei Dragoni. Avrebbe potuto, quindi, continuare la propria carriera con i club all’estero senza avere ripercussioni sulla sua possibile presenza nel rugby internazionale. Determinante, invece, una volta firmato un dual contract “a casa”, la possibilità di presenziare a tutti gli allenamenti e a tutte le partite del Galles, non solo a quelli inseriti nelle finestre ufficiali. Inoltre, il 25enne originario del Norfolk, che negli ultimi anni ha avuto diversi problemi con le concussioni, potrà gestirsi con maggior cautela ed attenzione durante la stagione, per essere sempre al top nei momenti veramente importanti per la sua rappresentativa nazionale.
“Northampton mi ha fatto un’offerta importante affinché restassi a giocare con loro anche per i prossimi anni. A malincuore non ho accettato perché è il momento giusto di tornare a casa. In maglia Saints sono cresciuto molto come giocatore di rugby. Ho amato giocare per questo club glorioso”, ha dichiarato alla stampa il diretto interessato.
Sulla vicenda si è espresso, con parole molto positive, anche l’head coach dei dragoni Warren Gatland. “Il fatto che George torni a casa è semplicemente fantastico. Si trova nel momento migliorare della sua carriera e con il nuovo dual contract potrà crescere ulteriormente. Nei prossimi mesi lavoreremo assieme a lui per determinare possa essere la regione migliore per il suo futuro”, ha dichiarato il capo allenatore dei Lions durante l’ultimo tour in Nuova Zelanda.
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