Azzurri e Springboks tornano a sfidarsi dopo lo scorso anno. Diretta dalle 14:15 su DMAX
Non appena si parla di Italia-Sudafrica, è facile tornare con la mente al 20 novembre 2016; alla maul di van Schalkwyk, ai placcaggi di Favaro contro i colossi Springboks, ai recuperi impossibili di Padovani, all’esaltante meta di Venditti con relativa sportellata a Jantjies, ai concitati momenti nel finale quando sembrava che gli Azzurri avessero marcato per la terza volta, alla festa dopo il fischio dell’arbitro. È vero, la vittoria dello scorso anno fa ormai parte della storia, ma dalle pagine già scritte si può (e si deve) apprendere qualcosa. L’impresa di Firenze sarà senz’altro uno stimolo in più per l’Italrugby, a cui servirà una prestazione decisamente sopra la media per provare a ripetere un clamoroso successo contro degli Springboks che arriveranno a Padova con il dente avvelenato dalla brutta figura rimediata dagli Azzurri.
Entrambe le squadre hanno cambiato pelle rispetto ad un anno fa, sia nei propositi di gioco che in alcuni componenti della rosa. Gli Springboks hanno cambiato ben undici elementi della propria formazione titolare, mentre l’Italia addirittura dodici, affidandosi anche a dei princìpi di gioco diversi dal ricacciare gli avversari nella loro metà campo utilizzando il piede e da una difesa aggressiva e veloce nel salire in avanti. I nuovi dettami di O’Shea, tuttavia, hanno ancora bisogno di essere calibrati al meglio, perché sia contro le Fiji che contro l’Argentina gli Azzurri non hanno saputo sfruttare le superiorità generate in mischia e in touche, dove per quasi tutta la partita hanno avuto la meglio nel confronto diretto con i Pumas.
Alle solide piattaforme di conquista non è corrisposta un’uguale qualità nel manipolare la difesa avversaria, a cui Parisse&co. hanno reso la vita fin troppo facile. Anche contro un Sudafrica organizzato nella fase di non possesso, ma che comunque non sempre riesce a garantire solidità a livello individuale, questi problemi potrebbero ripresentarsi. E in un’ipotetica partita da giocare punto a punto, sfruttare tutte le occasioni possibili a propria disposizione deve diventare un mantra.
Punteggio basso?
Sulla possibilità che possa esserci una sfida molto chiusa si è espresso anche Sergio Parisse: “Se pioverà, come sembrano indicare le previsioni, sarà un gara forse non spettacolare, dove le fasi di conquista saranno la chiave del match – ha dichiarato il capitano azzurro – Si giocherà forse meno al largo, ma il lavoro dei nostri trequarti sarà fondamentale in difesa e nella pressione che dovranno portare”. Se l’Italia dovesse tenere botta contro la fisicità sudafricana, potrebbe profilarsi una partita molto simile a quella vista una settimana fa contro i Pumas, perlomeno nei primi settanta minuti, con gli Azzurri che vorranno riscattare invece quell’ultima parte di gara negativa: “Usciamo da una sconfitta con l’Argentina difficile da accettare, con un risultato che non rispecchia i valori del campo – ha continuato Parisse – C’è tanta voglia di rifarci soprattutto per gli ultimi dieci minuti del secondo tempo”.
Dal canto loro, gli Springboks sono reduci proprio da un Test Match giocato punto a punto contro la Francia, da cui sono usciti vincitori con un gioco molto muscolare, senza fronzoli e praticamente sempre alla ricerca della verticalità, e che faceva anche dell’aggressività nel brekadown un tratto distintivo. Nelle ruck l’Italia potrebbe patire non poco se non riuscisse a trovare le contromisure, mentre il Sudafrica ha dimostrato di soffrire particolarmente i palloni alti sul proprio triangolo allargato, una preoccupazione espressa dal coach Allister Coetzee anche in conferenza stampa insieme alla difesa delle maul azzurre.
Da tenere d’occhio
L’ingresso in terza linea di Giovanni Licata potrebbe portare quella dose di dinamismo in più alla squadra di O’Shea, anche se sarà da verificare il suo impatto contro dirimpettai come du Toit, Etzebeth, de Jager e Louw. Dalla panchina poi potrebbero dare un ulteriore contributo in quanto ad agilità e capacità di uscire dai frontali anche Matteo Minozzi e Renato Giammarioli.
Per il Sudafrica, uno dei pericoli maggiori potrebbe essere rappresentato da Francois Venter: il centro dei Cheetahs è uno dei pochi in squadra insieme a Pollard ad avere le qualità per variare il classico gioco Springboks e, nonostante non sia un giocatore dalla classe sopraffina, sembra possedere un maggiore senso tattico di molti suoi compagni di squadra.
Diretta tv
Il calcio d’inizio sarà alle 15 allo stadio Euganeo di Padova, diretta tv dalle ore 14:15 su DMAX con Rugby Social Club, condotto da Daniele Piervincenzi e Paul Griffen.
Le formazioni
Italy: 15 Jayden Hayward, 14 Angelo Esposito, 13 Tommaso Boni, 12 Tommaso Castello, 11 Mattia Bellini, 10 Carlo Canna, 9 Marcello Violi, 8 Sergio Parisse (c), 7 Abraham Steyn, 6 Giovanni Licata, 5 Dean Budd, 4 Marco Fuser, 3 Simone Ferrari, 2 Luca Bigi, 1 Andrea Lovotti
A disposizione: 16 Leonardo Ghiraldini, 17 Federico Zani, 18 Tiziano Pasquali, 19 Francesco Minto, 20 Renato Giammarioli, 21 Edoardo Gori, 22 Ian Mckinley, 23 Matteo Minozzi
South Africa: 15 Andries Coetzee, 14 Dillyn Leyds, 13 Jesse Kriel, 12 Francois Venter, 11 Courtnall Skosan, 10 Handré Pollard, 9 Ross Cronje, 8 Duane Vermeulen, 7 Pieter-Steph du Toit, 6 Francois Louw, 5 Lood de Jager, 4 Eben Etzebeth (c), 3 Wilco Louw, 2 Bongi Mbonambi, 1 Tendai Mtawarira
A disposizione: 16 Chiliboy Ralepelle, 17 Steven Kitshoff, 18 Trevor Nyakane, 19 Franco Mostert, 20 Dan du Preez, 21 Rudy Paige, 22 Elton Jantjies, 23 Warrick Gelant
Arbitro: Romain Poite (France)
Assistenti: JP Doyle (England), Ben Whitehouse (Wales)
TMO: Eric Gauzins (France)
Daniele Pansardi
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