Test Match: il Galles non può nulla, a Cardiff è ancora trionfo All Blacks (18-33)

Cinque mete per i neozelandesi, al massimo del loro cinismo e spettacolarità. Dragoni belli ma incompiuti

ph. Reuters

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Il Galles è protagonista di una partenza convincente in fase offensiva. Con il piede abbassato sull’acceleratore, i Dragoni mettono alle corde i neozelandesi con una buona manovra e li costringono subito agli straordinari sui propri 5 metri; i campioni del mondo sono ordinati ma devono concedere tre punti a Halfpenny al nono.

Agli All Blacks però bastano cinque minuti per mettere le cose in chiaro, con una meta creata letteralmente dal nulla partendo dalla metà campo. È anche difficile stabilire qual è la cosa più bella tra l’inserimento di Ioane che taglia dietro la linea offensiva per tutto il campo, la finta di Aaron Smith per sfuggire al placcaggio o la spettacolare chiusura di Naholo alla bandierina, in salto. Un saggio della superiorità tecnica dei campioni del mondo.

 

La partita si ferma per qualche minuto per un infortunio a Ball, ma alla ripresa è sempre il Galles ad avere l’esclusiva sul possesso e sul territorio. I Dragoni sfiorano ancora la meta con Faletau dopo un’azione ben costruita, tenendo sempre vivo il pallone, ma il numero otto viene fermato al momento di schiacciare. Poco dopo Halfpenny ci prova senza fortuna dalla lunga distanza, mentre al 26′ è Navidi a creare un break che mette i suoi compagni di squadra sul piede avanzante. Nella fase successiva, tuttavia, un banale in avanti di Amos vanifica tutto il lavoro del terza linea. Del Galles impressiona soprattutto la capacità degli avanti di riciclare il pallone, con le mini unit che non vengono formate per ripulire velocemente l’eventuale ruck ma per favorire una tramissione corta anche tra le prime linee.

 

Al 32′ Halfpenny accorcia sul 6-7, ma al 35′ gli All Blacks impostano il primo multifase interamente dentro alla metà campo del Galles. E i neozelandesi, manco a dirlo, fanno male: dopo aver costretto i Dragoni a tre falli nel giro di due minuti, è ancora Naholo a marcare alla bandierina grazie ad un bel passaggio lungo di Aaron Smith che taglia fuori la difesa.Proprio alla fine del primo tempo, però, il Galles tira fuori dal cilindro una splendida meta da prima fase: su touche giocata a metà campo, Biggar passa dietro Owen Williams e premia il taglio di Amos, che spacca la difesa All Black e ricicla il pallone al largo, dove Scott Williams può marcare il 6-11. Che è anche il punteggio con cui vanno al riposo le squadre dopo un primo tempo straordinario.

 

Nella ripresa è sempre il Galles ad avere il monopolio del possesso e del territorio, ma i padroni di casa fanno fatica ad essere concreti e a trovare un varco nella linea neozelandese. Pian piano gli All Blacks risalgono il campo e mettono maggiore pressione al Galles, che al 57′ deve prestare il fianco al cinismo degli ospiti: Ioane sprinta sull’out sinistro ma viene contenuto dalla difesa, l’ovale rotola via indisturbato e Lienert-Brown può raccogliere e schiacciare in mezzo ai pali. Cinque minuti più tardi, arriva anche la meta che sembra indirizzare definitivamente la partita: la mediana Davies-Biggar distribuisce in maniera prevedibile, il passaggio dell’apertura viene letto con grande anticipo da Ioane che intercetta e marca l’11-26.

 

Il Galles trova le forze per riportarsi ancora a 5 metri dalla linea di meta, dove fa penare gli All Blacks in mischia chiusa e costringe Sam Whitelock a beccarsi un giallo per entrata laterale (da segnalare anche un immenso Matt Todd che placca Faletau a meta apparentemente già fatta). Dalla mischia successiva, però, Gareth Davies trova lo spazio per segnare: la conversione di Halfpenny vale il 19-26 con gli All Blacks che devono gestire il risultato in inferiorità numerica.

 

Basta una piattaforma che permette agli All Blacks di avere tutto il campo a disposizione, tuttavia, per l’ennesima magia: loop Perenara-Sopoaga, accelerazione bruciante di Ioane e meta del 18-33 per l’ala classe 1997, quando il cronometro segna 76. Il Galles ha l’ultimo pallone della partita, ma non lo sfrutta al meglio. Vincono gli All Blacks, alla loro ultima stagionale.

 

Galles: 15 Leigh Halfpenny, 14 Hallam Amos, 13 Scott Williams, 12 Owen Williams, 11 Steff Evans, 10 Dan Biggar, 9 Rhys Webb, 8 Taulupe Faletau, 7 Josh Navidi, 6 Aaron Shingler, 5 Alun Wyn Jones (c), 4 Jake Ball, 3 Tomas Francis, 2 Ken Owens, 1 Rob Evans
A disposizione: 16 Kristian Dacey, 17 Wyn Jones, 18 Leon Brown, 19 Cory Hill, 20 Justin Tipuric, 21 Gareth Davies, 22 Rhys Priestland, 23 Jamie Roberts

Marcatori Galles

Mete: Scott Williams (40+1), Gareth Davies (69)
Conversioni: Halfpenny (69)
Punizioni: Halfpenny (3, 32)

 

Nuova Zelanda: 15 Damian McKenzie, 14 Waisake Naholo, 13 Ryan Crotty, 12 Sonny Bill Williams, 11 Rieko Ioane, 10 Beauden Barrett, 9 Aaron Smith, 8 Luke Whitelock, 7 Sam Cane, 6 Liam Squire, 5 Samuel Whitelock (c), 4 Patrick Tuipulotu, 3 Nepo Laulala, 2 Codie Taylor, 1 Kane Hames
A disposizione: 16 Nathan Harris, 17 Wyatt Crockett, 18 Ofa Tu’ungafasi, 19 Scott Barrett, 20 Matt Todd, 21 TJ Perenara, 22 Lima Sopoaga, 23 Anton Lienert-Brown

Marcatori Nuova Zelanda

Mete: Naholo (14, 38), Lienert-Brown (57), Ioane (62), Ioane (76)
Conversioni: Barrett (14, 57, 62, 76)
Punizioni:

 

Daniele Pansardi

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