L’ex selezionatore azzurro smentisce contatti con Bernard Laporte, che nel frattempo affronta altri guai
Dopo il terribile novembre internazionale affrontato dalla Francia, c’è grande clamore intorno alla posizione di head coach della nazionale transalpina. Molti, fra media ed addetti ai lavori, hanno chiesto la testa di Guy Novès, additato come responsabile delle mille magagna che affliggono i galletti.
Voci insistenti, nel corso dell’ultima settimana, raccontavano di una chiacchierata intercorsa fra Jacques Brunel, ex CT della nazionale italiana ed oggi allenatore del Bordeaux-Bègles, e il presidente della federazione francese Bernard Laporte. Brunel fu uno degli assistenti di Laporte ai tempi in cui quest’ultimo allenava la nazionale francese, fra il 1999 e il 2007.
L’allenatore francese, oggi ottavo in classifica, ha prontamente smentito, come riporta Le Figaro: “Sono l’allenatore del Bordeaux-Bègles – ha detto Brunel lunedì in conferenza stampa – Bernard Laporte non mi parla più. Sono degli anni che non mi parla più. Da quando le nostre strade si sono separate. Dopo, quando era rimasto senza lavoro, allora mi chiamava. Adesso che è il presidente della federazione, è finita. Non mi chiama più. E’ troppo occupato, il ragazzo!” Sembra quindi non scorrere più molto buon sangue fra i due. Jacques Brunel ha quindi concluso: “Si tratta di una voce infondata. Totalmente.”
Intanto, per Bernard Laporte, si apre un’altra spinosa questione. Il presidente della federazione è infatti indagato per presunti favoritismi nei confronti del Montpellier e del suo presidente, il milionario Mohed Altrad. Dopo tre mesi di investigazioni, infatti, il ministro dello Sport Laura Flessel ha inoltrato alla procura della repubblica francese il dossier su Bernard Laporte, la cui difesa non ha convinto i vertici ministeriali.
Il 29 giugno scorso, conseguentemente ad una gara di campionato durante la quale i tifosi del Montpellier avevano esposto striscioni contro la LNR (la lega che gestisce i campionati Top 14 e ProD2) e il suo presidente Paul Goze, la commissione d’appello federale aveva sanzionato il club con 70mila euro di multa e una giornata di sospensione del campionato.
I sospetti degli inquirenti, riportati oggi da L’Equipe, parlano di una telefonata di Laporte al presidente della commissione, che potrebbe essere stata decisiva per ridurre di molto la multa, diventata di 20mila euro, e annullare la giornata di sospensione del campionato comminate al club di Mohed Altrad. Il 13 agosto scorso, inoltre, è emerso che la BL Communication, società di comunicazione che fa capo a Bernard Laporte, aveva siglato un contratto per il quale riceveva dal gruppo BTP Altrad una somma di 150mila euro.
Una vicenda poco chiara e torbida che mette sotto una cattiva luce l’attuale presidente federale francese, il cui ultimo grande successo rimane la vittoria dell’assegnazione della Rugby World Cup 2023.
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