Il direttore di gara non avrebbe fermato il gioco con un giocatore privo di sensi a terra
La partita di Serie C2 veneta tra Montebelluna e Jesolo dello scorso 3 dicembre è finita sotto i riflettori dopo le decisioni del Giudice Sportivo, che ha squalificato il Director of Rugby del Montebelluna, Andrea Cavinato, per quattro mesi per “offese verso l’arbitro”, come si legge nel dispositivo. Dopo la sentenza, tuttavia, la società della provincia di Treviso ha deciso di presentare un reclamo formale in merito alla gestione della partita da parte del direttore di gara, reo di non aver interrotto il gioco mentre un proprio giocatore aveva perso conoscenza dopo un placcaggio subito.
Nella lettera firmata dal presidente Massimo Zilio, si legge che “malgrado i ripetuti richiami dei compagni di squadra, l’arbitro continuava imperterrito lo svolgimento della gara per ben cinque minuti […] In questo frangente di tempo i nostri giocatori hanno continuato a richiamare l’attenzione dell’arbitro verso il nostro compagno infortunato, in primis il nostro capitano”.
“Solamente dopo la marcatura della squadra avversaria, con estrema arroganza nei nostri confronti, l’arbitro è andato a verificare le condizioni di salute del giocatore a terra che nel frattempo, grazie all’intervento del medico di gara e dei giocatori della panchina del Montebelluna Rugby, veniva fortunatamente messo in sicurezza con collare e barella, in attesa dell’ambulanza per essere trasportato al Pronto Soccorso”.
Nel reclamo si apprende inoltre che l’arbitro “ha fatto riprendere il gioco in assenza del medico stesso a bordo campo”. La società richiede “un’inchiesta sull’accaduto ribadendo che, non solo è stata messa in serio pericolo l’incolumità di un giocatore, ma non sono stati nemmeno presi in considerazione le richieste di pronto intervento e di sospensione della gara per accertare la gravità dell’infortunio”.
Oltre alla panchina del Montebelluna e al medico di gara, anche lo stesso Andrea Cavinato sarebbe sceso in campo per soccorrere il suo giocatore. A quel punto, l’allenatore avrebbe detto all’arbitro che il suo comportamento era ingiustificabile e da pazzi, perché la priorità è la salvaguardia dei giocatori, dichiarazioni da cui deriverebbe la squalifica.
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