Daly trascina i gialloneri contro i francesi. Colpo grosso della Red Army, nell’Auvergne decisivi Parra e Spedding
La quarta giornata di Champions Cup si è chiusa con i quattro posticipi domenicali. Vediamo nel dettaglio cos’è successo sui campi europei.
Wasps – La Rochelle: i gialloneri tirano fuori dal cilindro una partita al limite della perfezione contro il miglior attacco del torneo, costringendolo alla miseria di tre punti in ottanta minuti. Il mattatore di giornata è Elliot Daly, subito in meta al 11′ e poi autore di una personale doppietta al 48′. A fissare il punteggio sul 21-3 finale è poi Tom Cruse al 73′. Le Vespe si portano a tre punti dall’Ulster nella Pool 1 e rientrano in gioco per la qualificazione.
Ospreys – Northampton: un po’ incredibilmente, anche grazie agli incastri del calendario, i gallesi che sono ultimi nella Conference A del Pro14 si ritrovano al secondo posto del girone di Champions e in corsa per entrare tra le migliori otto. A Swansea, i Saints cedono 32-15 in una partita senza storia, che i gallesi prendono in mano dal 56′ in poi con la doppietta di Webb e la meta di Tipuric.
Clermont – Saracens: la striscia di sconfitte consecutive per i campioni d’Europa si allunga a sette. Al Marcel-Michelin i rossoneri alzano il tasso di competizione rispetto ad una settimana fa, portandosi sullo 0-13 in un amen con la meta di Spencer. Con pazienza, Clermont riporta il naso avanti grazie ai piedi di Parra e Spedding fino al 18-13 della ripresa. Dopo cinquanta minuti senza segnare, in tre giri d’orologio i Saracens si risvegliano e, complice anche il giallo a Abendanon, ribaltano la contesa grazie a Farrell e alla meta di Lozowski. A restare in 14 però sono anche gli inglesi con Figallo. Negli ultimi dieci minuti segnano solo i Jaunards sempre con la premiata ditta Parra-Spedding: finisce 24-21, Clermont è saldamente al comando della Pool 2.
Leicester – Munster: non c’è spazio per rivincite di sorta nemmeno a Welford Road. I Tigers partono meglio e vanno in meta sfruttando una bella intuizione di Matthew Tait, ma i padroni di casa pagano a caro prezzo una pesante indisciplina (11 calci di punizione in 40′) e permettono a Keatley di far chiudere alla Red Army il primo tempo sul 10-12, con Dan Cole in panchina per un giallo. A inizio ripresa la meta è inevitabile e arriva con CJ Stander (10-19); i Tigers si riportano vicini con Ford, ma non riescono a sfruttare la superiorità numerica per l’ammonizione a John Ryan. Al 73′ e al 78′ Keatley può allungare dalla piazzola e non sbaglia. Leicester viene sconfitto 16-25 e non prende neanche il bonus difensivo.
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