Jonathan Davies stravince il premio dopo un tour di livello eccezionale
Con la fine dell’anno ci guardiamo tutti un po’ indietro. Sfogliamo l’album dei ricordi degli ultimi 365 giorni, tirando le somme nel tentativo di dare loro un giudizio complessivo, magari in maniera equilibrata. O magari no. Nel rugby quest’esercizio mentale diventa se possibile ancora più complesso, per via del diverso flusso temporale nei campionati dei due emisferi: spezzato in due tronconi per quello boreale, continuo per quello australe. Resistere al fascino dei bilanci di fine anno, tuttavia, è stato difficile anche per la redazione di On Rugby che, riunita in concilio, ha assegnato cinque premi Oscar per il 2017 che si avvia verso la conclusione. Ad ognuno dei componenti è stato chiesto di indicare tre nomination per ciascuna categoria, a cui sono state assegnate dei punteggi in base alle preferenze espresse (nell’ordine, 5-3-1). Buon divertimento.
In precedenza: il miglior regista, la migliore interpretazione collettiva, il miglior attore protagonista, la miglior sceneggiatura, il miglior attore italiano
Oscar al miglior attore Lions
Vincitore: Jonathan Davies – 22 voti
Se guardiamo alla classifica del miglior attore protagonista dell’anno, vinta da Beauden Barrett, troviamo Jonathan Davies al quarto posto dietro a Sean O’Brien. Limitando il discorso soltanto al mese trascorso con i British & Irish Lions, tuttavia, il gallese ha addirittura surclassato la concorrenza ottenendo il maggior numero di voti tra tutte le categorie degli Oscar. C’è una contraddizione di fondo, ma fino a un certo punto. Sulla candidatura di O’Brien infatti ha pesato anche il Sei Nazioni e i Test Match di novembre giocati con l’Irlanda, mentre su quella di Davies quasi esclusivamente il sontuoso tour giocato in Nuova Zelanda.
Il centro sembra avere la maglia rossa tatuata addosso, avendo giocato sei Test cosecutivi considerando anche tutti quelli contro l’Australia nel 2013. Davies non è un giocatore eccentrico e appariscente, tant’è che alla vigilia del tour in molti davano Jonathan Joseph come potenziale partente nel ruolo di secondo centro. Eppure, sono bastate le prime uscite contro i Maori e le franchigie neozelandesi per ribaltare definitivamente le gerarchie. Troppo importanti, nello scacchiere di Warren Gatland, la sapienza tattica, le qualità difensive e l’uso del piede mancino del 29enne gallese.
Davies ha rappresentato una minaccia costante per gli All Blacks. L’asfissiante difesa organizzata da Andy Farrell (eccetto per gara 1) ha funzionato anche grazie al suo ottimo timing nelle salite aggressive sull’eventuale ricevitore, che spesso hanno tolto spazio vitale all’attacco neozelandese. In fase offensiva, Davies è stato fondamentale sia palla in mano che senza con le sue linee di corsa e gli inserimenti a portar via il difensore, da dummy runner. La sua tecnica gli ha permesso di creare sempre i presupposti per delle azioni pericolose per sé o per i compagni. Un giocatore totale, di rara intelligenza e di grande sostanza.
Come detto, Davies ha preceduto di ben otto voti l’irlandese O’Brien, autore a sua volta di tre Test Match di straordinaria intensità contro gli All Blacks in fase difensiva. Terzo gradino del podio per un altro figlio dell’isola di smeraldo, Conor Murray, protagonista della grande rimonta in gara 2 e ideale direttore d’orchestra del pack in rosso.
La classifica completa
Jonathan Davies (22 voti)
Sean O’Brien (14)
Conor Murray (8)
Taulupe Faletau (7)
Elliot Daly (5)
Maro Itoje (4)
Liam Williams (3)
Owen Farrell (1)
Anthony Watson (1)
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