Tutti sono stati accusati di uso o possesso di clenbuterolo e steroidi anabolizzanti
In Nuova Zelanda quattro giocatori sono stati sospesi dalla Federazione per doping, dopo le accuse portate avanti dalla ‘Drug Free Sport New Zealand’, l’agenzia nazionale per l’antidoping. La Commissione Disciplinare ha ordinato le squalifiche più pesanti, di quattro anni, a Zoey Barry (con decorrenza dal 31 luglio 2017) e a Glen Robertson (dal 3 febbraio 2017). Stop di due anni per Ben Qauqau-Dodds (dal 31 luglio 2017) e di ventuno mesi per Rhys Pedersen (dall’1 gennaio 2017).
Pedersen, Berry e Robertson sono stati sanzionati per possesso, uso e tentato utilizzo di uno stimolante, il clenbuterolo; stesse accuse anche Qauqau-Dodds, ma uno steroide anabolizzante (il methandienone). Entrambe le sostanze sono proibite secondo le regole dell’agenzia antidoping locale.
Zoey Berry aveva collezionato un cap con la nazionale femminile neozelandese, le Black Ferns, nel 2012. I giudici non hanno ritenuto validi gli argomenti portati dalla giocatrice in merito al non utilizzo del clenbuterolo.
Glen Robertson aveva acquistato la sostanza proibita nel febbraio 2015, quando il 26enne giocava per l’università di Waikato. Robertson ha dichiarato di aver acquistato il clenbuterolo al fine di perdere peso, e di aver scoperto solo successivamente che si trattava di un medicinale illegale nello sport. Robertson aveva giocato con la nazionale Sevens Under 20 nel 2011 e nel 2012.
Rhys Pedersen, ex giocatore del Manawatu, ha dichiarato di essere completamente ignaro delle norme antidoping e della lista di farmaci proibiti della WADA. Alla Commissione, anche Pedersen ha ammesso di aver comprato e assunto il clenbuterolo per perdere peso, allo scopo di “migliorare il suo aspetto e recuperare autostima”. Nel 2013, a Pedersen erano state diagnosticate delle forme di ansia e depressione, a causa dellla fine di una lunga relazione sentimentale. Aveva smesso di giocare a rugby nel 2014, poiché aveva subito una grave concussion che aveva messo in dubbio il suo ritorno in campo.
Qauqau-Dodds, 26 anni, ha ammesso di usare methandienone dal maggio 2014. All’udienza anch’egli ha detto di non essere a conoscenza delle conseguenze mediche che derivavano dall’utilizzo dell’anabolizzante. Aveva giocato per un club di Dunedin nel 2010, per poi tornare in Nuova Zelanda nel 2013 qualche anno in Australia. Qauqau non pensava che l’acquisto di steroidi potesse causargli un problema e “solo ora ha realizzato il grande errore commesso”.
Il General Manager della Federazione, Neil Sorensen, ha confermato le squalifiche e ha espresso la sua delusione: “Questa indagine ci ha rivelato che c’è tanta ignoranza nella nostra comunità sportiva in merito alle sostanze che possono aumentare le prestazioni – ha dichiarrato – In collaborazione con la RPA (il sindacato dei giocatori) e l’agenzia nazionale antidoping stiamo sviluppando un programma di educazione, ma sono prevalentemente rivolti a giocatori professionisti”.
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