Il tallonatore azzurro, che militava al Mogliano, ha deciso di congedarsi dal campo. Ma non esclude in futuro in altre vesti ovali
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ph. Sebastiano Pessina
C’era anche lui nell’elenco di giocatori che hanno deciso di lasciare il Mogliano in questi giorni, eppure Davide Giazzon non andrà come altri a giocare da altrove, bensì ha deciso di dedicarsi a tempo pieno alla sua attività commerciale extrarugbystica: quella del negozio di pesca.
Il numero 2, che ha iniziato e concluso la sua carriera proprio nella club della cittadina veneta, dopo le esperienze con Aironi (2 caps), Zebre (31), Benetton Treviso (48) e soprattutto nelle fila della nazionale azzurra, con la quale vanta 29 presenze, di cui tre caps iridati alla World Cup 2015, ha così deciso: “Ho tramutato una passione in un lavoro – spiega dalle pagine della Nuova Venezia – papà me l’ha trasmessa: era garista della pesca sportiva. L’ho scoperta da piccolo però dedicandomi al rugby, non riuscivo a tenerla viva.
L’attività in proprio mi impegna nel weekend, non riuscivo più a stare dietro al rugby”.
Quanto al mondo ovale invece, Giazzon non chiude la porta ad un suo ritorno in altro ruolo sul campo: “Nella mia vita il rugby ci sarà sempre. Di sicuro andrò a vedere le partite, resterò comunque nell’ambiente. Ho un figlio di sette mesi e magari in futuro lo indirizzerò alla palla ovale.
Ho già il patentino di secondo livello per allenare e un domani non escludo di rientrare con questo ruolo. Ora però penso solo al negozio e a fare il papà”.
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