L’ex allenatore della nazionale transalpina parla del post esonero e dei rapporti con Laporte
L’eco del licenziamento di Guy Novès, in Francia, non sembra essersi ancora spento. L’allenatore infatti che in prima battuta, subito dopo aver appreso la notizia del suo sollevamento dall’incarico di commissario tecnico, aveva dichiarato che avrebbe impugnato il licenziamento per chiedere giustizia (a suo avviso, almeno dal punto di vista legale) è stato di parola. E così ha fatto rivolgendosi al Tribunale del Lavoro: “Nella procedura – esordisce in un’intervista al Midi Olympique – la conciliazione è una fase dell’iter. In questa momento di avanzamento della procedura, il rinvio è una cosa normale e necessaria. Se prendo questa posizione è perchè attualmente non è successo nulla di ciò che ci aspettavamo”.
Delle dichiarazioni taglienti quelle di Novès, che hanno portato con loro anche una scia di altre affermazioni circa il rapporto con Bernard Laportè: “Non avevo più rapporti con lui. Mi aveva chiamato il giorno prima dell’arrivo della lettera di licenziamento per informarmi del fatto. Una discussione corretta, fra noi.
Stranamente sembrava infastidito. Ha cercato di farmi capire che questa era una decisione arrivata, dal suo punto di vista, dopo molte riflessioni”.
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