Una serie infinita di infortuni nelle ultime stagioni a convinto l’ala di Ulster a concludere la propria carriera
Monaghan: circa settemila anime irlandesi vicino al confine settentrionale del paese e una devozione per la locale squadra di calcio, il Monaghan United, finita male per via del ritiro della squadra dalla Premier Division irlandese a causa di vicissitudini economiche.
Le cronache sportive della terra delle molte colline, traduzione ufficiosa del nome della cittadina, si sono allora riempite delle imprese del primo nativo di Monaghan a vestire la maglia verde della nazionale irlandese: si tratta di Tommy Bowe, che proprio ieri ha annunciato l’addio al palcoscenico ovale al termine della stagione in corso.
Lo ha comunicato il giocatore stesso, con qualche riga in rima pubblicata sul proprio account Twitter.
I’ve spent most of my career in Belfast,
At first George said I wasn’t very fast,
I eventually found my gears,
Had some incredible years,
But it’s time to tell you – this is my last! pic.twitter.com/KZa8Rwk4G1— Tommy Bowe (@TommyBowe14) 15 gennaio 2018
L’ala di Ulster, 33 anni, è in questo momento fuori per un problema alla spalla che lo dovrebbe tenere ai box per circa otto settimane dopo essersi fatto male nella sonora sconfitta di Ulster a Dublino, sul campo del Leinster. I frequenti infortuni delle ultime stagioni sono stati cruciali nella decisione del giocatore di appendere le scarpe al chiodo.
Una carriera lunga 15 anni quella di Bowe, costellata di successi: 69 selezioni con la nazionale irlandese a partire dal 2004, condite da 150 punti frutto di 30 mete. Il giocatore ha debuttato con Ulster nella stagione 2003/2004, ma nel 2008 si spostò agli Ospreys.
Le stagioni giocate per la franchigia gallese sono state quelle dove il giocatore ha brillato maggiormente, mettendo a segno una serie di prestazione che lo inseriscono di diritto nell’Olimpo dei giocatori del Nuovo Millennio: nel 2009 vince da protagonista il primo Grande Slam dell’Irlanda al Sei Nazioni dopo 61 anni, partecipa al tour dei Lions di quell’estate in Sudafrica e viene scelto come titolare in ognuno dei tre test e nel 2010 vince il premio di miglior giocatore del Sei Nazioni dopo una bella doppietta segnata ai danni dell’Inghilterra.
Nel 2012 il ritorno a casa, dagli Ospreys nuovamente a Belfast per giocare per Ulster, ma le asperità conseguenti ad una carriera cominciata molto presto lo hanno costretto ad accumulare solamente una cinquantina abbondante di presenze nelle ultime cinque stagioni. Ciononostante viene convocato per il tour dei Lions del 2013 dove, nonostante la frattura ad una mano a spedizione in corso, riesce comunque a prendere parte agli ultimi due test contro l’Australia
Al meglio delle sue condizioni, Tommy Bowe è stato per un periodo il miglior interprete del mondo ovale del ruolo di finalizzatore del lavoro della squadra. Il momento che tutti ricordano della sua carriera è la meta con la quale l’Irlanda si mette sulla strada giusta per vincere il Sei Nazioni del 2009 nell’ultima, decisiva sfida contro il Galles. Si tratta anche di una meta simbolica delle grandi doti di Bowe: una falcata imprendibile, soprattutto sull’allungo, e un grandissimo tempismo e lettura delle situazioni. Ci mancherà.
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